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Verissimo 2024/2025

Andrea Rizzoli: “Mia madre Eleonora Giorgi mi ha fatto un dono speciale. Combatte, la sua malattia dà poche scelte”

Andrea Rizzoli, in un’intervista rilasciata a Verissimo, ha assicurato che la madre Eleonora Giorgi oggi è serena: “Ha la serenità di chi ha fatto tutto quello che doveva”.
A cura di Daniela Seclì
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Andrea Rizzoli è intervenuto nel corso della puntata di Verissimo trasmessa sabato 1 febbraio. Silvia Toffanin ha voluto subito sapere come sta la madre, Eleonora Giorgi. L'ospite ha spiegato: "Si difende, combatte. Penso che sia molto serena, questa è la cosa principale. Ha la serenità di chi ha fatto tutto quello che doveva e quindi adesso può vivere tranquillamente. È felice di come ha vissuto anche l'ultimo periodo, quello alla fine delle cure, il Natale che abbiamo vissuto insieme. L'ho sentita poco prima di entrare ed era molto contenta". E ha aggiunto: "Quello che dovevamo dirci ce lo siamo detti, sono una persona risolta, non ho rammarichi. Mio papà se n'è andato in fretta, non ho avuto il tempo di dirgli tutto".

Andrea Rizzoli racconta come ha affrontato la malattia della madre

"Come sto? Dipende dai giorni. Alcuni giorni meglio, altri meno bene. Penso sia normale. Difficile rimanere con uno stato d'animo definitivo. È un'altalena. Nessuno sa cosa ci riserva il futuro. Abbraccio un minimo di fatalismo in questo" ha raccontato Andrea Rizzoli a Silvia Toffanin. È stato lui a parlare con i medici della delicata situazione di Eleonora Giorgi, a cui è stato diagnosticato un tumore al pancreas, e sostiene che questo, in qualche modo, lo abbia aiutato:

Quando parli con un dottore che è pura razionalità, che ti mette di fronte ai fatti freddi, crudi, in qualche modo ti aiuta a liberarti del peso emotivo di quello che vivi e dire "Questa cura ha queste possibilità di aiutarla", "questa strada forse ha questo esito". Ti fa immaginare di avere una scelta. Non so se noi l'abbiamo mai avuta, perché questa patologia di scelte ne dà veramente poche, però l'idea di averla ci ha aiutato. Sono stato contento alla fine di essermi messo al servizio. Mi è rimasta anche come personale conoscenza. Se un giorno, spero mai, una delle persone a me care dovessero riaffrontare questa malattia, probabilmente potrei aiutarle.

Il pacchetto che Eleonora Giorgi ha donato al figlio

Alcuni giorni prima dell'operazione, Eleonora Giorgi ha donato un pacco ad Andrea Rizzoli, chiedendogli di aprirlo "mentre era sotto i ferri". Nella concitazione degli eventi, si era dimenticato del pacchetto: "Quando ho fatto la borsa per restare in ospedale con lei, mia moglie me lo aveva messo dentro. L'hanno portata giù per l'operazione, ho aperto la borsa e ho trovato il pacchetto". Dentro c'era un regalo davvero speciale:

Lo apro e vedo un walkman giallo, anni '80. Dentro c'era una cassetta. Metto le cuffie e sento il rumore del vento e la voce di mio padre che è scomparso nel 2013. Non la sentivo da tempo. Mio padre diceva: "Dai Andrea di' mamma" e la mia voce che tentava di mettere insieme quelle sillabe. Alla fine lo dico. Arriva Eleonora che ha una voce proprio da bambina. Poi Angelo dice: "Ci è riuscito, ci è riuscito" e io fiero ripeto "mamma". Mi sono tolto le cuffie e sono scoppiato a piangere. E non sono una persona che piange facilmente. La mamma, in caso non fosse sopravvissuta all'intervento, ha voluto lasciarmi qualcosa che parlasse della nostra storia insieme. È stato bellissimo. Ha fatto lo stesso regalo a Paolo, ma non ho mai saputo cosa ci fosse nel suo. Era andato al bar con il padre ma quando è tornato su, stava piangendo anche lui.

La richiesta ai figli per il futuro

Eleonora Giorgi ha fatto una richiesta ben precisa ai figli Andrea e Paolo:

La mamma ha voluto sistemare tutto. Ci ha lasciato degli oggetti che parlassero di lei, ha lasciato oggetti alle nostre mogli, ha riempito Gabriele di regali. La preghiera che ha fatto a me e a Paolo è di non lasciarci mai, perché sa che in qualche modo ci completiamo. Non penso che ci allontaneremo, non abbiamo mai avuto grandi liti.

Il dolore metabolizzato tramite il racconto

In un libro intitolato Non ci sono buone notizie, Andrea Rizzoli ha raccontato la malattia della madre. Il quarantaquattrenne ha spiegato che per lui è stato utile scrivere "per elaborare l'evento". E ha aggiunto: "Scriverlo mi ha aiutato a capire cosa accadeva". Inizialmente si trattava di un diario privato che condivideva con la madre, con la moglie, con il fratello Paolo, con Clizia Incorvaia e altre persone a lui vicine. Leggerlo insieme li ha uniti. La madre in particolare gli ha detto che quelle pagine "la facevano ridere di quello che hanno vissuto". E pian piano hanno maturato l'idea della pubblicazione.

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