Ambra Angiolini: “Credo che il femminismo sia divisivo, il mio è donnismo, difendo il fatto di essere donna”
Ambra Angiolini si è raccontata in una lunga intervista. L'attrice e conduttrice ha parlato di femminismo, del passato a Non è la Rai, dei disturbi del comportamento alimentare e di quando subì degli attacchi dopo aver detto la sua al Concertone del 1° maggio.
Ambra Angiolini su femminismo e gli attacchi dopo il Concertone
Ambra Angiolini ha rilasciato un'intervista a Federico Pontiggia per Il fatto quotidiano. Quando le è stato chiesto cosa sia il femminismo per lei, l'attrice ha spiegato: "Penso di essere alle elementari: se prima non conosco tutto, fatico ad applicarlo alla quotidianità. Credo che oggi il femminismo sia la cosa più divisiva, ma senza approfondire si rischia di scimmiottarne il passato. Il mio è piuttosto donnismo: difendo il fatto di essere donna". Parlando di violenza sulle donne, invece, ha rimarcato come spesso le donne che denunciano e chiedono protezione, vengono lasciate sole. Un tema, quello della condizione delle donne, affrontato anche durante il Concertone del Primo Maggio e che le attirò diverse critiche:
È stata dura essere compresa, quando nel 2023 scelsi la provocazione di un monologo sulle vocali (“Avvocata, ingegnera, architetta, tutte queste vocali in fondo alle parole sono, saranno armi di distrazione di massa?”, ndr): non intendevo screditare la parità grammaticale, ma richiamare a quella salariale, alla concretezza. […] Dopo quel Primo maggio non sono potuta uscire di casa per una settimana, eppure non smetterò mai di battermi: abbiamo bisogno di sostanza.
Il passato a Non è la Rai
Quando il giornalista l'ha definita una "proto-influencer" perché il suo lavoro a Non è la Rai era quello di essere famosa, Ambra Angiolini ha dichiarato: "Proto-influencer? Un bel ca**o di niente, lo chieda alle odierne influencer di guadagnare 30.000 lire lorde a post…". Oggi cambierebbe T'appartengo in M'appartengo: "Potrebbe essere una bella hit, un grido di battaglia". L'attrice ha sofferto di disturbi del comportamento alimentare e quando le è stato chiesto cosa fare per aiutare chi ne soffre, ha replicato:
Parliamo di un tumore dell’anima, e la chemio all’anima non si può fare, purtroppo. Quindi bisogna farla attraverso l’arte: il teatro è stata un po’ la mia chemioterapia. Ci sono riuscita attraverso una forma di espressione difficile, perché venivo da Non è la Rai, e tutti mi vedevano vestita a quadretti pure quando avevo la tunica e cercavo di fare Antigone. Io indossavo il saio, per gli altri il vestitino Onyx: stupendo.