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Amadeus: “La Corrida una sfida vinta, ora cerco nuovi format. Sanremo lo guarderò, sono curioso delle canzoni”

Amadeus si racconta in un’intervista, parlando della sfida vinta con La Corrida sul Nove, capace di conquistare il pubblico più di Chissà chi è che invece è partito in maniera tiepida. Contento di aver cambiato, di Sanremo non ha nostalgia ma lo guarderà da curioso spettatore.
A cura di Ilaria Costabile
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Da appena quattro mesi Amadeus è uno dei volti principali di Discovery, dove ha già condotto tre programmi: Chissà chi è, Suzuki Music Party e infine La Corrida, quest'ultimo gli ha regalato più soddisfazioni dei precedenti ed è stata la sua scommessa vinta in un'emittente alla ricerca di novità da proporre al pubblico. Il conduttore, dopo i suoi cinque Sanremo da record, quest'anno lo vedrà da spettatore: "Sono curioso di ascoltare le canzoni" dice intervistato da Repubblica.

La vittoria con La Corrida e la ricerca di nuove idee

La puntata natalizia de La Corrida è riuscita a conquistare il pubblico, superando il milione di telespettatori, che è un traguardo importante per una rete giovane che necessita ancora di affermarsi: "Sono molto contento, ci tenevo a fare una Corrida particolare e fedele: la seguivo alla radio – ho un’età – e poi in tv. Al pubblico è piaciuta e tornerà il prossimo autunno". Riportare il progetto in prima serata era in realtà un pensiero che aveva da anni:

Era una vecchia promessa che ci eravamo fatti con Marina Donato, la vedova di Corrado, tre anni fa. Mi aveva chiesto se mi sarebbe piaciuto condurla. Stavo facendo il Festival di Sanremo. Le dissi: “Quando finirò, giuro che ci rincontriamo”. La chiamo: “Marina, non sono in Rai sono sul Nove”. Mi ha detto subito sì.

I risultati, quindi, gli hanno dato ragione e da conduttore d'esperienza qual è, Amadeus sente di aver portato a termine non solo una sfida, ma soprattutto di aver dato finalmente l'avvio a questa nuova fase della sua carriera televisiva:

Sono sereno, cerco di fare il massimo per l’azienda dove lavoro, ci metto la passione. Ho fatto La Corrida come volevo io, più con l’amore che ragionandoci, con affetto per il programma e per chi lo ha creato. Sono andato dritto per la mia strada, lavorando come so fare. È un risultato importante per il Nove, sono felici. Stiamo insieme da quattro mesi, c’è un lavoro lungo da fare.

Dopo questo successo appena incassato è ora di passare a qualcosa di nuovo: "Sto cercando nuovi format, per l’access time e per la sera. Sono a Discovery per sperimentare, la cosa bella è che non ho sentito nessun tipo di pressione. Farò qualche numero zero, è sempre una sfida". 

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L'inizio tiepido con Chissà chi è: "Avevo voglia di cambiare"

Gli inizi, però, non sono stati dei migliori, con Chissà chi è che non ha ingranato quanto avrebbe voluto e non sono mancate le critiche che, non lo nega, lo hanno ferito e non poco: "Quando leggevo cose gratuite, sì. Erano gli stessi che mi attaccavano anche se facevo il 73% di share, figuriamoci col 3. Si va avanti". Dopo 25 anni in Rai, cambiare direzione è stata una scelta inaspettata per i più e che molti non hanno compreso: "Mi piacciono le sfide impossibili dai" scherza sul quotidiano. D'altra parte, cambiare è sempre stata una sua prerogativa:

Dai tempi della radio, a DeeJay. Ho fatto cose imprevedibili: lasciai il Festivalbar, dopo quattro edizioni, senza ragione. Il povero Vittorio Salvetti, buonanima, che per me è stato un secondo padre, mi disse: “Ti inchioderei qua, ma capisco che tu voglia cambiare”. Dopo un po’ sento il bisogno di andare via, anche quando le cose funzionano. Sarà una vena di follia, che ne so, forse ci vorrebbe uno psicanalista. Lo faccio con serenità, mi piace cercare nuove sfide

Il passaggio a Discovery, quindi, non è stato cercato ma è stata la possibilità anche di cambiare nuovamente vita e di sperimentare ancora: "Al Nove ho trovato un clima bello, c’è grande considerazione di me, ho la possibilità di fare e inventare. Non che mi sia mancata dove ero, ce l’ho avuta per tanti anni. Non prevedevo, dopo di andare via dalla Rai. Non posso non avere riconoscenza per chi mi ha permesso di lavorare bene per tanti anni". Amadeus aggiunge a riguardo:

Quando si è fatta viva Discovery avevo voglia di provare qualcosa di nuovo, dopo cinque edizioni del Festival di Sanremo e dopo aver riportato al successo Affari tuoi. Non ci credeva nessuno, era un programma abbandonato, morto, mi guardavano come un pazzo

A proposito di Affari Tuoi, ammette di fare zapping in tv e su De Martino: "Se fa quegli ascolti vuol dire che lo fa bene". 

Il commento su Sanremo 2025

Intanto, anche Sanremo si avvicina e dopo cinque Festival se ci fosse anche un pizzico di nostalgia, di mancanza, sarebbe comprensibile, ma Amadeus è sereno e parlando delle scelte di Carlo Conti dichiara:

Venti di loro erano stati ai miei festival, sono felice che siano tornati a Sanremo. Più che nostalgia, ho voglia di ascoltare le canzoni. Anche quello è giusto così, faccio il mio in bocca al lupo a Carlo Conti. Sarà un Sanremo di bella musica, sono curioso da telespettatore

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