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Il Paradiso delle signore 9

Alessandro Tersigni: “Il Paradiso delle Signore ha convinto anche i giovani, per noi è una vittoria”

Alessandro Tersigni è il protagonista de “Il Paradiso delle Signore”, uno dei prodotti Rai che ha ottenuto un incredibile successo di pubblico in questi anni, anche nella sua versione daily. Merito della passione, dell’armonia e della dedizione di una squadra forte, come racconta a Fanpage.it.
A cura di Ilaria Costabile
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Tra i prodotti firmati Rai che sono riusciti nel tempo a guadagnarsi la fiducia e l'amore del pubblico c'è "Il Paradiso delle Signore". Da quattro anni, ormai, nella versione daily la fiction si è conquistata un posto nella fascia pomeridiana di Rai1, registrando ascolti sempre più alti e ottenendo riscontri più che positivi da parte dei fan che aumentano di anno in anno. Di questo successo, a qualche settimana dalla fine di questa stagione, ne abbiamo parlato con Alessandro Tersigni, protagonista nel ruolo di Vittorio Conti, che è riuscito nell'incognita di far appassionare il pubblico a quella che, a tutti gli effetti, è stata una vera sfida, portata avanti con passione, dedizione e voglia di fare.

Alessandro so che ritornerai presto sul set, pronto?

Beh, sono un po’ stanco. Mi è nata una seconda bambina tre mesi fa, siamo nel pieno. Pensavo di riposarmi, perché mia figlia doveva nascere il 28 febbraio, e noi finivamo le riprese del Paradiso il 7,  invece è nata il 5, a breve inizieremo a girare e quindi niente riposo. Però sono contento (ride ndr.)

Oltre alla felicità per essere diventato papà per la seconda volta, sei soddisfatto di questa stagione della fiction appena conclusa?

Decisamente sì, i risultati lo dimostrano, abbiamo raggiunto il 22% di share. Il riscontro c’è, anche fisico, materiale, per strada ci fermano e ci chiedono quando torneremo. Sono tutti segnali che il prodotto è apprezzato, e poi abbiamo preso un target in cui non eravamo fortissimi, che è quello dei ragazzi.

Stuzzicare la curiosità dei giovani è una grande conquista e soprattutto non è scontato.

Affatto. L’orario della messa in onda non aiuta i più giovani, che infatti vanno sulla piattaforma di RaiPlay o chi può a casa, magari quando torna da scuola, riesce a vederlo. In streaming, a quanto dicono, siamo i più cliccati.

Sono ormai quattro anni che il Paradiso delle Signore è stato portato nella versione daily, eppure continua la sua crescita. Di chi è il merito?

Sono quattro anni che andiamo in onda, con i due anni del serale, sei. C’è stato tanto lavoro dietro, ogni anno guadagniamo qualche metro in più e chiudere un prodotto che va in onda alle 4 del pomeriggio con Maria De Filippi come concorrente, insomma, è un bel risultato, e poi arrivare al 22 % contro un mostro sacro, direi "tanto di cappello".

Com'è stato il passaggio dalla prima serata ad un impegno costante e quotidiano?

Il passaggio non è stato semplice. L’impegno è importante, sono 160 giorni lavorativi, otto mesi circa, dal lunedì al venerdì. È un impegno, ma nel momento in cui lo si prende, lo si porta a termine. Mi sono fatto carico di portare avanti un bel prodotto con una grande responsabilità e anche con timore, perché non sapevamo con che mostri ci saremmo scontrati. Il primo anno è stata una scommessa.

Una scommessa vinta a questo punto. 

Il lavoro ci piaceva, la squadra è fortissima, siamo tutti molto attenti a quello che facciamo e diciamo, a come comportarci anche sul set perché otto mesi di convivenza sono tanti. Non ci sono prime donne, siamo tutti una grande famiglia e la gente in video lo vede, lo si percepisce quando c’è armonia sul set.

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Siete anche seguitissimi sui social, cosa vi scrivono i vostri fan?

Ci arrivano tantissimi messaggi, ed è sempre bello. La gente quando ti scrive un complimento si mette lì, ha voglia di scriverlo, perché essenzialmente ha provato un’emozione e te lo vuole dire. Quello più bello per me, è essere paragonato a un grande attore del passato.

Vittorio Conti, il tuo personaggio, è ormai il protagonista. Se per certi versi è rimasto fedele a sé stesso, è evidente che c'è stata una crescita. Come si è evoluto in questi anni?

Possiamo fare un parallelismo tra Alessandro Tersigni che si è preso il carico di portare lo show dal serale al daily e Vittorio Conti che da pubblicitario diventa direttore di un grande magazzino, è lo stesso grado di responsabilità. Un'altra crescita è quella nei sentimenti. Ha conosciuto l'amore, incontrando Marta e di conseguenza Vittorio entra a piè pari nella borghesia, perché lei fa parte di una grande famiglia, cosa che invece non era accaduta con Teresa. Resta comunque un uomo centrato nel suo lavoro, è un avanguardista, è il primo a inventare slogan, a portare novità.

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Una crescita che continuerà anche nella nuova stagione, vero?

L’anno prossimo ci saranno delle novità, due o tre location nuove, quindi avremo a che fare con tante cose belle e divertenti. E speriamo che Vittorio Conti almeno quest’anno abbia una storia d’amore decente, perché in tutte le stagioni è stata una nota dolente.

A proposito d'amore, l'addio di Marta (Gloria Radulescu) è stato inaspettato per il pubblico. È stata una scelta voluta?

Queste sono scelte particolarmente personali, poi a volte sono scelte di produzione. Al di fuori di queste decisioni, però, posso dirti che probabilmente la storia di Vittorio e Marta era arrivata ad un punto in cui era necessario chiuderla o metterla in pausa. Non dimentichiamo che sono ancora sposati, perché negli Anni Sessanta non c’era il divorzio, questo non vuol dire che non possa tornare quest’anno o l’anno prossimo.

Quindi c'è speranza in un ritorno? 

Non sono io a decidere né che possa tornare, né che non possa più tornare. Chissà.

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Con l'addio di Gloria, però, Vittorio perde l'opportunità di creare una famiglia. L'unica cosa che davvero manca al tuo personaggio non pensi?

Sì, ma credo che Vittorio debba ancora risolvere alcune problematiche. Deve esserci sempre qualcosa di "terribile" nella vita di un personaggio protagonista, in qualche modo bisogna dare un po' di scosse, altrimenti la gente si annoierebbe, abbiamo cercato di alzare e abbassare i ritmi, anche con l'uscita di Marta.

A questo proposito, dopo quattro anni, come si fa a tenere ancora alta l'attenzione del pubblico? 

Sai qual è il segreto dei grandi telefilm o delle soap opera? Se perdi 100 puntate di una soap e vedi la 101esima riesci comunque a capire la storia, perché i personaggi ripetono in continuazione ciò che accade, per far sì che il pubblico da casa continui a seguire il prodotto. Ecco, noi cerchiamo di evitare questa modalità, magari ripetiamo i fatti salienti, ma cerchiamo di mantenere sempre nuove le puntate, portando una certa freschezza giorno dopo giorno e questo è un lavoro che fanno soprattutto gli sceneggiatori. Poi il vero segreto è non annoiarsi di quello che si fa, altrimenti si cambia.

E tu non hai mai pensato di lasciare? Cimentarti in altre cose?

Quello sempre. La voglia di fare l’attore sta proprio in questo, cercare di fare più personaggi possibili prima di andare all’altro mondo, quindi il desiderio c’è, poi vedremo anche perché è vero che Vittorio Conti ha tante cose da raccontare, ma Alessandro ne ha ancora di più.

Tu sei partito facendo il Grande Fratello e poi hai iniziato la tua carriera in tv. Adesso, secondo te, un reality potrebbe essere un buon trampolino di lancio?

Secondo me il reality ha perso credibilità, non si può cercare lì la via per poi fare l’attore o il presentatore, a volte ci si riesce, a volte no. Quanti sono i personaggi che hanno partecipato ai reality, e non parlo solo del Grande Fratello, che sono usciti e hanno continuato? Pochissimi. Una volta usciti ci si scontra con la realtà, con il fatto di non aver frequentato una scuola di recitazione, e quello incide molto, insieme alla voglia di fare.

E tu ce l'avevi la voglia di fare?

Sì, ho sempre voluto fare l'attore. Ho fatto altre cose prima, poi mi ero deciso a non seguire questa strada e mi arrivò la telefonata del Grande Fratello, ero giovane avevo 26 anni e mi buttai. Ho fatto il percorso inverso rispetto a quello che fanno gli attori, loro ci conoscono prima per quello che fanno tv e poi per quello che sono, io ho fatto il contrario. È stata un'arma a doppio taglio, però alla fine sono riuscito a centrare degli obiettivi e sono arrivato fin qui.

In conclusione: cosa ti auguri per questa serie?

Spero che lasci un precedente, che il Paradiso delle Signore si ricordi per il lavoro fatto dagli attori e per il modo in cui è stato fatto. Se continua o non continua dipende da tante cose, non è quello il problema, il punto è che abbiamo fatto un bel lavoro ed è importante che la gente se lo ricordi. Tutto 100% made in Italy, secondo me è un vanto per noi.

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