Al Bano: “Non sarò ai funerali di Papa Francesco, mi chiederebbero selfie. Con lui ho avuto due incontri”

Dopo la notizia della morte di Papa Francesco, Al Bano ha voluto condividere un pensiero per ricordare il pontefice appena scomparso, ma ha poi preso la decisione di non partecipare ai funerali che si terranno sabato 26 aprile e, d'altronde, non sarà nemmeno alla camera ardente aperta in queste ore. Il cantante, intervistato dal Corriere, ha spiegato il perché di questa scelta, ricordando anche i due incontri avuti col Santo Padre.
La scelta di non partecipare ai funerali
Il cantante di Cellino San Marco è stato particolarmente chiaro nello spiegare il motivo per cui non sarà presente alle esequie di Francesco: "Per rispetto verso il Papa e la cerimonia. So che non potrei fare un passo senza che qualcuno mi chieda un autografo o un selfie" e ha aggiunto: "In un’occasione solenne come questa, mi dispiacerebbe molto. Quindi, preferisco evitare sia il funerale sia la visita nella Basilica di San Pietro".
Il primo incontro dopo l'infarto
Al Bano ricorda di aver incontrato il Papa in più occasioni, ma specialmente due sono state significative e racconta nel dettaglio il primo incontro, a distanza di tre anni dall'insediamento sul soglio pontificio. Era l'anno in cui il cantante fu colpito da un infarto:
Il 9 dicembre del 2016 stavo provando per il Concerto di Natale al quale avrei dovuto partecipare all’Auditorium della Conciliazione di Roma, non lontano dal Vaticano. Salendo sul palco, sentii un dolore fortissimo al petto, erano fitte lancinanti. Mi portarono d’urgenza all’ospedale Santo Spirito. Era un infarto. Chiesi se potevo farmi operare dal mio chirurgo di fiducia a Milano. E la risposta fu: “Se vuole fare la fine di Pino Daniele, vada pure….”. Non potevo aspettare. Firmai subito per l’intervento e mi operarono la notte stessa. Non ho potuto cantare, però quattro giorni dopo avevo l’appuntamento con il Papa e non volevo mancare. Mi suggerirono di stare a riposo, ma io risposi con una battuta: “Se devo morire, meglio che accada di fronte al Papa”. Quindi, andai all’incontro, il mio primo con Papa Francesco
Ricordando la prima udienza dal Santo Padre, Al Bano sottolinea le emozioni provate: "Mi toccò il cuore il suo prodigarsi totalmente da Papa e da papà, il suo accarezzare gli ammalati, donare sorrisi. È impossibile da dimenticare. Mi impartì la benedizione e mi conquistò".
L'ultimo incontro due anni: "Non gli ho parlato di Ylenia"
L'incontro successivo, poi, è avvenuto due anni fa quando Carrisi aveva fissato un appuntamento con il Papa, per portargli un ospite che arrivava dal Madagascar: "Mi chiamarono dal Vaticano dicendo che non sarebbe riuscito a riceverci. Non mi arresi e mi presentai alla gendarmeria, chiedendo udienza. Il Papa acconsentii" e in quell'incontro parlarono molto: "Di tutto. In particolare, di come era lui da piccolo. Diceva, sorridendo, che aveva imparato tutte le più brutte parole, ma che non le praticava" e ha aggiunto: "C'era la volontà di farti capire che il Papa c’è e ti ascolta. Francesco è stato un Papa vero, come Giovanni Paolo II". L'unico argomento di cui non parlarono fu la scomparsa della figlia Ylenia:
Non tratto mai l’argomento di Ylenia, cerco di evitarlo. Mi ero allontanato con rabbia dalla fede. Inveivo, mi sentivo abbandonato da Dio per il dolore stavo provando. Ma, proprio nella tragedia, ho scoperto la fede. Mi sono detto: da cristiano chi pensi di essere per non riuscire ad accettare quello che Dio ha provato, ovvero la morte di suo figlio in croce?