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Affari Tuoi, il Dottore è Pasquale Romano: “Così decido offerte e cambi. Non sono cattivo, le storie mi commuovono”

Pasquale Romano è il Dottore di Affari Tuoi. In un’intervista a Fanpage.it svela segreti e retroscena del programma di Rai1: come decide offerte e cambi, le storie dei pacchisti che lo hanno commosso, la sinergia con Amadeus, il motivo per cui in passato lasciò il programma e il ricordo di suo cognato, l’amatissimo Alberto Castagna.
A cura di Daniela Seclì
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Il Dottore di Affari Tuoi è Pasquale Romano: intervista all'autore TV
Il Dottore di Affari Tuoi è Pasquale Romano: intervista all'autore TV

Il Dottore di Affari Tuoi è Pasquale Romano. L'autore tv, classe 1966 nato a Ottaviano ma cresciuto a Saviano (Napoli), si è raccontato in un'intervista rilasciata a Fanpage.it. Ogni giorno entra nelle nostre case e con Amadeus accompagna i concorrenti, o meglio i pacchisti, verso la conclusione del loro percorso nel seguitissimo programma di Rai1. Affari tuoi, negli ultimi anni, si è impreziosito con caratteristiche da people show. Le storie dei concorrenti affascinano e fidelizzano gli spettatori. Abbiamo conosciuto un ex frate, una concorrente che ha parlato del tema della salute mentale, il pacchista che ha giocato con in mente la madre malata di Alzheimer e poi coloro che si lasciano guidare da sogni premonitori. Il game show di Rai1 prodotto da Direzione Intrattenimento Prime Time in collaborazione con Endemol Shine Italy, continua a registrare ascolti record, attestandosi puntualmente come programma più visto dell'access prime time. Il "Dottore" di Affari Tuoi Pasquale Romano ha svelato su Fanpage.it segreti e retroscena del programma: come decide offerte e cambi, le storie dei pacchisti che lo hanno commosso (ma non influenzato), la sinergia con Amadeus, il motivo per cui in passato lasciò il programma e il ricordo di suo cognato, l'amatissimo Alberto Castagna.

Chi è il Dottore di Affari tuoi, l'autore Pasquale Romano si racconta

Lei è il Dottore di Affari tuoi, il cattivo, l’antagonista. Si riconosce in questa definizione?

Sì, il dottore è l’antagonista, è il suo ruolo. Ma non direi cattivo. Perché la mia strategia non è far perdere o vincere il concorrente, ma portarlo a un finale significativo.

Non è facile decifrarla, a volte sembra spietato, in altri casi fa offerte addirittura più alte rispetto alla cifra contenuta nel pacco. 

Nel corso della partita, io so il contenuto del pacco del concorrente, ma ragiono come se non lo sapessi. Altrimenti il mio gioco sarebbe "sgamato": se offro poco, il pacchista ha poco, se offro tanto, il pacchista ha tanto. Ragiono sempre indipendentemente dal contenuto del pacco, perché non è tanto quello che hai che fa la vittoria, ma quello che succede durante la partita. Come diciamo con Amadeus, Affari Tuoi è una partita a scacchi, fatta di mosse strategiche, mie e del concorrente.

Quali sono gli aspetti del suo ruolo che reputa più difficili?

L’imprevedibilità, perché non puoi mai sapere come andrà la partita e, quindi, non c’è una durata scandita da una scaletta come negli altri programmi. Dalla scorsa primavera, grazie ad Amadeus abbiamo introdotto il gioco finale della Regione Fortunata, che consente di dare un’altra chance ai concorrenti che non sono contenti dell’evoluzione della loro partita.

A volte ascoltiamo storie davvero intense. Le è mai capitato di impietosirsi e di diventare di conseguenza più generoso con il pacchista?

Nel corso degli anni mi sono commosso a sentire alcune storie. La prima che mi viene in mente, di quest’anno, è quella di un concorrente indiano, adottato, che voleva vincere per portare la figlia in India a vedere le sue radici. Ma sul gioco, la storia non ha mai inciso. Devo essere giusto. Come la legge, il gioco è uguale per tutti.

Affari tuoi con Amadeus, il Dottore svela segreti e retroscena

Pasquale Romano, il Dottore di Affari tuoi svela segreti e retroscena
Pasquale Romano, il Dottore di Affari tuoi svela segreti e retroscena

La trattativa a cui assistiamo in TV avviene solo tra lei e Amadeus o accanto a lei c’è un team di autori con cui si confronta per offerte e cambi?

La trattativa parte da me. Sulle scelte più importanti mi confronto con il produttore Rai. Per il resto, gli input che ricevo sono quelli per indirizzare le musiche. Perché un altro compito che ho dietro le quinte è quello di essere collegato con l’audio. Questo è un altro aspetto molto bello, perché Affari Tuoi ha una colonna sonora che corre parallelamente al gioco. Se la concorrente assomiglia all’attrice di Flashdance, ogni volta che apre il pacco mando la colonna sonora del film, se il concorrente ha un pascolo di mucche, mando le mucche in audio. Con Amadeus abbiamo introdotto le hit di Sanremo. Due vite di Marco Mengoni è diventata quasi la sigla finale, si sposa bene sia con un epilogo poco felice che esaltante.

Le è mai capitato un episodio bizzarro legato al suo ruolo, reazioni sopra le righe di fan di Affari tuoi nei suoi confronti?

L’altro giorno mi ha fatto ridere un messaggio che un ragazzo mi ha inviato su Instagram, superando la mia fantasia. Mi ha scritto, sintetizzo: “Egregio Dottore, volevo chiederle come mai lei che è laureato in Filosofia e non in Economia e Management, ricopre quel ruolo. Quindi vuol dire che non è richiesta una laurea in Economia per fare il Dottore?”. Mi ha spiazzato. Nell’immaginario, anche dei giovani, è come se il Dottore fosse una professione e questo ragazzo trovava strano che io venissi dalla Filosofia e non dall’Economia. È veramente esilarante.

Alcune settimane fa, Luca Argentero ha scritto su X: “Mamma mia non lo aprivano più sto pacco…che agonia”. In effetti, quello dell’access prime time che si dilunga e della prima serata che inizia troppo tardi è un tema di cui si dibatte spesso. Qual è la sua opinione al riguardo?

Questo è un tema che non riguarda me, che faccio l’autore, ma i broadcaster e le loro scelte editoriali.

Affari Tuoi, il programma di Amadeus fa ascolti record

Affari Tuoi, il programma condotto da Amadeus fa ascolti record
Affari Tuoi, il programma condotto da Amadeus fa ascolti record

Affari tuoi registra ascolti record attestandosi puntualmente come programma più visto dell'access prime time. Lei, che ha contribuito a rivoluzionare il programma, quali ritiene che siano gli elementi vincenti?

La rivoluzione è avvenuta sicuramente grazie all’arrivo di Amadeus e la scommessa è stata quella di riportare Affari Tuoi alla sua natura primaria di gioco. Ridurre tutto all’essenziale – nel tabellone, ad esempio, sono rimaste solo le cifre (da zero a 300mila euro) – e costruire una nuova liturgia grazie all’innesto di nuovi elementi, come il cellulare al posto del vecchio telefono, la scrittura dell’assegno, l’assegno tritato, il restyling del pacco.

Affari tuoi ha anche caratteristiche da people show. Le storie dei concorrenti catturano l’attenzione e fidelizzano gli spettatori. 

Nonostante non siano richieste abilità nozionistiche, la scelta dei pacchisti di Affari Tuoi non è facile come potrebbe sembrare. Il concorrente deve avere una sua caratteristica, che è la sua storia: porta la sua professione, la sua esperienza, il suo bagaglio emotivo e, soprattutto, la voglia di giocare. E giocare vuol dire portare nel game la propria aspirazione che è poi quella di un sogno: il sogno di vincere 300mila euro.

A volte il racconto dei concorrenti è innescato proprio dall’offerta o dal cambio che partono da lei. È una casualità o è frutto della scrittura?

È chiaro che, nel corso della partita, si tenta di tirare fuori la natura del concorrente, la sua dose di coraggio e la relazione con il suo compagno di viaggio. La presenza di un parente – figlio, moglie, compagno, fratello, sorella –, al fianco del concorrente, è un’altra novità voluta da Amadeus che ci ha trovati d’accordissimo, perché genera ulteriori dinamiche di gioco. Nel rapporto di coppia, infatti, c’è sempre quello che osa di più, e quello che, invece, magari è più pauroso o timido. Detto questo, secondo me con Amadeus si è creata una triangolazione sempre più avvincente: quella tra il concorrente, il conduttore – che fa il tifo per il concorrente – e il nemico, l’avversario, che sarei io, il Dottore.

Affari tuoi è un fenomeno social, un programma amatissimo dai giovani che ogni sera portano l'hashtag in tendenza. Nelle scorse settimane è diventato virale su TikTok il video di una nonnina, fan sfegatata del programma, che la famiglia ha sorpreso con la simulazione di una puntata di Affari tuoi in salotto. Cosa ne pensa?

Affari Tuoi nasce 20 anni fa, in un’era dove i social non esistevano e l’essere diventati un “fenomeno social”, o l’esempio di questa nonna, mi sorprendono piacevolmente, perché fanno capire ancora di più quanto sia familiare l’impatto di Affari Tuoi. È un gioco trasversale, che raccoglie le famiglie, questo mi fa piacere. Sa cosa mi ricorda?

Cosa?

Il vecchio Carosello. Ho vissuto la mia infanzia in quell’era, quando lo chiusero per me fu un dramma, perché quello era l’appuntamento della famiglia prima di andare a letto. Ecco, mi piace pensare che Affari Tuoi sia il moderno Carosello. Alla fine, per quanto le mode cambino e i social abbiano rivoluzionato anche le dinamiche di relazione, il ritrovare, oggi, tutta la famiglia a giocare ad Affari Tuoi è affascinante e mi inorgoglisce aver contribuito.

Perché Pasquale Romano lasciò Affari tuoi

Anche tra i concorrenti si creano rapporti di amicizia, in fondo trascorrono tanto tempo insieme. Quante puntate registrate in un giorno?

Mediamente due o tre puntate al giorno. I concorrenti che stanno con noi per più tempo acquistano familiarità agli occhi dello spettatore. È una forma di “serializzazione” del gioco e una chiave vincente del programma. La regionalizzazione e la caratterizzazione dei concorrenti sono due elementi che rendono Affari Tuoi un programma unico.

Qual è la giornata tipo di chi, come lei, lavora dietro le quinte di Affari Tuoi?

Studio la scheda del concorrente che giocherà, stilata dai miei colleghi, incontro Amadeus, ma non posso prepararmi a tavolino delle cose perché, come dicevo, l’imprevedibilità è la caratteristica principale del gioco.

Lei ha accompagnato tutta l’evoluzione di Affari tuoi, lasciando il ruolo del Dottore solo per pochissime edizioni. Come mai? 

Scelte professionali. Ho avuto una parentesi da produttore televisivo perché ho fondato con Marco Tombolini una società che si chiamava Toro. Quando ho intrapreso quella nuova avventura, ovviamente, ho lasciato Affari Tuoi, che è un format Endemol Shine. Poi l’esperienza con Toro si è conclusa e quando abbiamo deciso di riprendere Affari Tuoi sono tornato al ruolo autorale che avevo precedentemente.

Lei nasce come professore di filosofia, la sua vecchia professione le ha dato degli input su come approcciarsi al ruolo del Dottore?

La filosofia mi aiuta nella vita e mi ha dato gli strumenti per scrivere altri programmi, quello sì, ma non per fare il Dottore. Ormai sono 30 anni che faccio l'autore tv, la filosofia mi ha aiutato ad approcciarmi ai programmi in modo razionale, a pensare a quello che funziona e a quello che non funziona, a semplificare. La domanda essenziale che mi pongo è sempre la stessa: “Che cos’è quel programma? Da dove parte e dove finisce il racconto?". Ogni programma ha un racconto alla base che va rispettato, qualcosa che appartiene alla notte dei tempi, alla mitologia. È importante ridurre la narrazione a un archetipo, all'essenzialità.

Pasquale Romano, dottore di Affari tuoi, è il cognato di Alberto Castagna

Pasquale Romano con Alberto Castagna, il conduttore è morto l'1 marzo 2005
Pasquale Romano con Alberto Castagna, il conduttore è morto l'1 marzo 2005

È vero che la sua carriera come autore ha avuto inizio grazie a un’intuizione di Alberto Castagna, che era sposato con sua sorella?

Sono molto legato ad Alberto. Insegnavo filosofia, stavo iniziando un Dottorato a Urbino e, parallelamente, muovevo i primi passi nelle TV private a Salerno. In quel periodo morì mio padre e per me fu un evento anche simbolico, di passaggio della mia vita. Alberto, un po’ scherzando, ma forse poi davvero ci credeva, mi disse: “Non ti preoccupare, farai programmi con me”. Io lo presi quasi alla lettera e dissi: “Perché no!”. Ho cominciato con lui quasi per gioco, perché non sapevo se quella sarebbe stata la mia professione, poi ho visto che l’intrattenimento mi affascinava, il nazional popolare, la possibilità di togliere le sovrastrutture e, come dicevo prima, tornare al racconto.

Lei ha una lunga carriera come autore. Come si racconterebbe a chi la conosce solo come il Dottore di Affari tuoi?

Mi fa piacere essere associato al ruolo del Dottore di Affari Tuoi perché è una figura entrata nell’immaginario, ma ovviamente c’è tanto altro e ho fatto tanti altri programmi, alcuni ideati direttamente da me, altri adattati, altri messi in scena.

E c'è qualcosa di lei che gli spettatori di Affari tuoi sarebbero sorpresi di sapere?

Forse che mi piace anche altro rispetto alla TV. Penso all’arte, alla poesia. C’è un verso di Archiloco che dice che la volpe sa tante cose, il riccio una, ma grande. C’è chi persegue sempre la stessa cosa per tutta la vita e chi invece si diverte a fare più cose. Ecco, io penso di essere più volpe. Vorrei fare un'ultima considerazione.

Prego.

Sono contento perché Affari Tuoi poteva sembrare un programma ormai passato, invece con Amadeus e con il team di lavoro siamo riusciti – e questo mi inorgoglisce – a fare un restyling tale da renderlo moderno, contemporaneo. Mi piace pensare che oggi chi guarda Affari Tuoi, per quanto sia un programma che ha più di 20 anni, ne percepisca la novità, la contemporaneità. Questa è la sua forza. Ed è stata la nostra chiave vincente.

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