Adorazione, Luigi Bruno: “Fuggito dalla provincia per cercare la mia strada. Non sono il toy boy di Andrea Delogu”
Nato e cresciuto in provincia, poco più che ventenne ha lasciato tutto per trovare la sua strada. "Era l'unica realtà che conoscevo, non c'erano stimoli e non mi permetteva di vedere le occasioni", ha raccontato a Fanpage.it Luigi Bruno. A qualche anno di distanza l'occasione giusta l'ha trovata e oggi sta seguendo la sua passione, il mondo della recitazione. Nel cast della nuova serie Adorazione, disponibile su Netflix dal 20 novembre, interpreta il personaggio di Gianmarco Crociara. Una storia di formazione ambientata nella controversa provincia dell'Agro Pontino, in cui segreti, bugie e gelosie si mescolano tra loro quando Elena sparisce senza lasciare traccia.
Se Gianmarco ha occhi solo per Vanessa, nel cuore di Luigi c'è spazio solo per la conduttrice Andrea Delogu, di 18 anni più grande, di cui è innamorato da 3 anni. "La differenza di età non è mai stata un peso, mi dà un po' fastidio essere definito toy boy da chi non ci conosce", ha raccontato.
Quanto c'è di Luigi in Gianmarco?
Gianmarco è abbastanza lontano da me, soprattutto per il percorso di crescita che ha avuto. Ho dovuto fare un lavoro di ricostruzione per raccontare una realtà che non ho mai conosciuto. Lui è un ragazzo che ha alle spalle una famiglia agiata, mentre io ho vissuto una vita un po' diversa.
Cioè?
I miei genitori si sono separati quando avevo circa 11 anni, quindi sono cresciuto con mio fratello minore e mia madre, donna forte e indipendente. Pensando alla serie, il mio percorso di vita è stato più simile a quello di Giorgio. Gianmarco invece segue molto le orme del padre e si nota da subito questa somiglianza, sia negli atteggiamenti che nel mondo di gestire le relazioni.
C'è qualcosa che invece vi accomuna?
La voglia di stare in gruppo. Anche a me piace avere tante persone intorno e passare del tempo con gli amici, organizzando attività sempre diverse da fare.
Gianmarco prova una sorta di ‘adorazione’ per Vanessa e l’idea di perderla lo terrorizza. Ti è mai capitato di vivere un rapporto così totalizzante?
No, fortunatamente non mi è mai capitato. Grazie al fatto che sono cresciuto con una donna molto forte, che mi ha fatto sia da madre che da padre, ho una grande sensibilità all'ascolto. Tendo a empatizzare e ad ascoltare tanto la persona che ho di fronte.
Per il compleanno si presenta sotto casa con una macchina piena di rose rosse. Il tuo gesto più romantico in amore?
Io sono una persona molto romantica, a volte smielata. Una volta, per il compleanno della mia fidanzata, ho organizzato una caccia al tesoro con indizi che rimandavano ai luoghi in cui ci siamo parlati o baciati le prime volte.
Adorazione è una storia di formazione in cui tematiche come gelosia, possesso e confronto generazionale si mescolano tra loro. Quale pensi sia il messaggio più importante da far arrivare allo spettatore?
L'importanza dell'ascolto. Ci sono personaggi che vengono trascurati da chi li circonda, che spesso non si accorge di cosa sta succedendo e diventa in parte responsabile della loro sofferenza. Oggi c'è molta poca empatia.
Ti ritrovi nella generazione raccontata?
Mi ci ritrovo, anche se sono un po' più grande dei protagonisti. Soprattutto mi sono accorto che nella generazione successiva alla mia, come quella di mio fratello che ha 19 anni, le tematiche della serie sono molto presenti, dalla dinamica relazionale alla gelosia.
A proposito di gelosia, che rapporto hai con questo sentimento?
Sono una persona molto poco gelosa e quando mi capita di esserlo riconosco che è un problema e nasce da me. Le volte in cui è successo mi sono analizzato per capire cosa l'avesse scatenata, così da poterla risolvere.
A fare da sfondo alla storia c’è la provincia dell’Agro Pontino, descritta come una realtà in cui ci si sente controllati ma al tempo stesso soli. Come Elena, hai mai desiderato fuggire da un luogo che ti stava stretto?
Sono nato e cresciuto a Capua, una piccola città in provincia di Caserta. Poi a 21 anni, senza niente in mano, ho preso la decisione andare via. La provincia era l'unica realtà che conoscevo e non mi permetteva di vedere davvero le occasioni. Vivendo lì, pensavo che il mondo fosse solo quello e che tutte le persone avessero quella determinata visione. Una volta uscito dalla mia confort zone, invece, ho capito cosa fosse il mondo.
La provincia quindi è stata un limite?
La chiamiamo ‘dormitorio', nel senso che si è assopiti e non ci sono stimoli. Spesso si è solo di passaggio prima di trovare la propria strada. Io la mia l'ho trovata veramente quando sono arrivato a Milano e ho deciso di puntare tutto sulla recitazione.
Prima però eri un modello.
Sì, ho iniziato lavorando nella moda a Napoli, ma fare l'attore è sempre stata la mia passione fin da bambino. A 7 anni organizzavo recite natalizie con i miei cugini e fratelli, dove ero attore ma anche regista. Mi arrabbiavo se sbagliavano le battute e poi mi aspettavo che tutti applaudissero.
Hai fatto parte anche del cast di Parthenope. Cosa ti ha lasciato l’incontro con il regista Paolo Sorrentino?
Nel film ho fatto una piccola apparizione, ma essere diretto da lui anche solo per una scena è stato stupendo. Mi ha lasciato tanta voglia di fare e il coraggio di combattere per qualcosa che si desidera davvero.
Da più di 3 anni sei fidanzato con Andrea Delogu, che spesso sui social è stata criticata per la vostra differenza di età. Tu l’hai mai vissuta come un peso?
Non lo è mai stato, semplicemente mi ha dato fastidio come è evoluta la visione della nostra relazione. Mi dispiace che ancora oggi si tenda a dare la ‘colpa' sempre alla donna.
Pensi che sia un tabù solo al femminile?
Sì, un po' lo è. Se è la donna a essere più giovane è qualcosa di abbastanza normale, al contrario invece si tende a dire che sta attraversando una crisi di mezza età.
L'etichetta ‘toy boy' ti infastidisce?
Sì, mi ha dato fastidio, specialmente perché a dirlo sono persone che non conoscono il nostro vissuto e non sanno che rapporto abbiamo, quindi si basano solo sulla differenza di età.
Il tuo primo messaggio per lei su Instagram è stato una domanda: “Se tra 10 anni non hai ancora trovato l’amore della tua vita, ci sposiamo?”. Tu l'hai trovato?
Lo scopriremo (ride, ndr). Oggi stiamo molto bene insieme e viviamo il presente, ed è un lato bello della nostra relazione. Sicuramente abbiamo tanti progetti per il futuro, ma l'aspetto più importante rimane il presente.