Tiziano Ferro: “Non mostro i miei figli sui social, non vorrei si vergognassero in futuro”
Uscirà l'11 novembre "Il mondo è nostro", questo il titolo che Tiziano Ferro ha scelto per il suo nuovo album. L'artista in questi giorni è impegnato nella promozione della sua nuova fatica discografica, accompagnata dal racconto di quello che di personale è accaduto negli ultimi mesi, parallelamente al lavoro per il disco. Tra le esperienze travolgenti degli ultimi c'è senza dubbio quella della paternità, con i due neonati, Andres e Margherita, adottati insieme a suo marito Victor.
Un tema, quello della paternità, che è inevitabilmente legato al suo lavoro di cantautore e alla scrittura, come ha raccontato in un'intervista a Fanpage.it: "Recentemente ho sentito dire a Baglioni che se fai l'autore di canzoni e hai figli inevitabilmente scriverai una canzone su di loro, e ci sta. Però io posso dirti con grande certezza che non sono uno di quelli che appena incontra qualcuno spiattella foto e video dei figli. I miei figli non sono dei geni, almeno fino a quando non lo saranno realmente, magari se avranno una laurea ad honorem ad Harvard ve lo farò sapere (ride, ndr)…". Poi ha parlato del rapporto con i social e l'idea di esporli pubblicamente:
Su questo mi mantengo abbastanza discreto anche se devo dire che non è facile: non lo è perché comunque avrei voglia anche io di postare i primi passi di mia figlia o la prima candelina di mio figlio, però è come quando venivano degli amici a casa tua e tua mamma mostrava le foto di te da ragazzino facendoti vergognare. È un po' la stessa cosa: io non voglio proporre questo ai miei figli in scala globale e poi permanente, però faccio un po' di fatica, vorrei non fosse così, ma mi rendo conto che la cosa più giusta.
Ferro non nasconde il suo timore rispetto ad alcune circostanze che inevitabilmente si verificheranno, ad esempio quella della fama, che a un certo punto i figli inizieranno a riconoscere, specialmente quando viaggeranno in Italia: "Forse è uno dei miei timori più grandi, perché loro cresceranno in un ambiente, quello di Los Angeles, nel quale scrivere canzoni è un mestiere come tanti, ci si vive, chi meglio, chi peggio, è un mestiere rispettato, però finisce lì. Quando saremo in Italia, però, magari si chiederanno come mai un estraneo vuole fare una foto con papà e questa cosa mi fa un po' paura, anche se poi tutto".