Sophie Codegoni e il ritiro della querela a Alessandro Basciano: solo una promessa in una scrittura privata
Continuano ad essere accese le luci sulla vicenda che riguarda Sophie Codegoni e Alessandro Basciano. Nelle scorse è stato depositato presso il tribunale di Bergamo un appello avverso all'ordinanza di rigetto di istanza di misure cautelari per Basciano, riferito proprio alla decisione di revocare l'arresto del dj, con la richiesta di arresti domiciliari per Alessandro Basciano.
Cosa si legge nella richiesta di arresti domiciliari
In queste ore Fanpage ha avuto modo di visionare la documentazione del pm Antonio Pansa in questione, che contiene alcuni elementi interessanti non ancora chiariti prima, soprattutto l'aspetto riguardante le versioni discordanti delle due parti, con Codegoni che negava di aver ritirato la querela e Basciano, soprattutto tramite il suo avvocato, che sosteneva il contrario, supportato anche da, fatto che la sua scarcerazione non sarebbe poteva avvenire se non supportata da questo elemento.
Nel riepilogare il materiale messo a disposizione degli inquirenti in accompagnamento alla denuncia, in cui sostanzialmente si rimarcano gli atteggiamenti assunti da Basciano nei confronti di Codegoni, il documento del pubblico ministero chiarisce in un passaggio specifico il punto di scontro tra le rispettive posizioni. Da una parte gli elementi presentati dalla difesa di Basciano per ottenere la scarcerazione, il noto riferimento al ritiro della querela. Dall'altra la contrarietà della posizione di Codegoni, che ha sostenuto di non aver mai ritirato la stessa. Come è andata davvero?
La scrittura privata e la promessa di ritirare la querela
In riferimento alla remissione di querela si sottolinea che l'articolo 612-bis non la prevede se non in fase processuale. Sostanzialmente ritirare la querela per questo tipo di reati non è possibile, il procedimento fa il suo corso a prescindere, e infatti gli avvocati di Codegoni fanno leva proprio su questo elemento, specificando che esiste un impegno da parte di Codegoni a farlo in una scrittura privata del febbraio 2024. Un impegno che dimostrerebbe l'intenzione di una riconciliazione iniziale, non rispettato perché dopo questo accordo tra avvocati le vessazioni di Basciano non si sarebbero fermate. Sostanzialmente si parla di un periodo in cui Codegoni, pur avendo percepito la natura "non sana" del rapporto con Basciano, non aveva ancora maturato sufficiente consapevolezza della gravità delle condotte di lui. Stando a quanto si legge nel documento c'era stato un iniziale ravvedimento di Basciano, con conseguente promessa di farsi seguire da uno psicologo.
I due erano tornati insieme e si era quindi trovato l'accordo tra avvocati che prevedeva la remissione di querela. Poco dopo la ripartenza della relazione, tuttavia, il rapporto si era interrotto tutto nuovamente, con la conseguenza di un mancato seguito della promessa di Codegoni, che comunque sarebbe stato impossibile, stando all'articolo 612-bis. Da questo stato di cose è poi maturata la seconda denuncia, quella del novembre 2024, che ha fatto scattare l'arresto poi revocato. Dal documento si legge inoltre che le chat prodotte da Basciano, da cui traspare una tendenza di Codegoni a cercare l'oramai ex compagno, siano testimonianza del fatto che in cuor suo abbia sempre provato a ricostruire i rapporti con Basciano. Una ricostruzione della vicenda i cui criteri inducono i legali di Codegoni a ritenere attualmente in pericolo la sua incolumità e, per questo, è arrivata la richiesta dei domiciliari.
Sophie Codegoni nega di aver ritirato la querela verso il suo ex
Codegoni aveva d'altronde negato il ritiro della denuncia in un'intervista al Corriere: "Non l’ho mai ritirata. Mi ha stupita molto questa notizia. Poco dopo ho pregato il mio penalista di rallentare, ma non ho firmato per il ritiro in quanto c’erano tante cose che ancora non andavano", aveva precisato.