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Silvia Slitti torna ad attaccare Ambra: “Occupa ancora casa mia, è senza vergogna”

Silvia Slitti si scaglia contro Ambra Angiolini, accusandola di non aver ancora lasciato l’abitazione a Milano, affittata nel 2021, nonostante le sia stato chiesto più volte.
A cura di Ilaria Costabile
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Silvia Slitti è tornata all'attacco contro Ambra Angiolini, stavolta via social. La wedding planner e moglie di Giampaolo Pazzini ha rivelato che l'attrice è ancora nella casa di sua proprietà, pur avendo avuto vari avvertimenti con i quali le si chiedeva di lasciare l'abitazione nel centro di Milano.

Il nuovo attacco di Silvia Slitti

Il tutto è avvenuto tramite social, dove Silvia Slitti ha spiegato che dalla prima "denuncia" del fatto, le cose non sono cambiate e che la nuova giudice di X Factor usufruisce ancora della dimora appartenente alla famiglia Pazzini. Commentando una dichiarazione di Ambra, che avrebbe detto a seguito dell'utilizzo della sua canzone, T'Appartengo, da parte della Ministra Bernini: "Peccato che io non abbia mai avuto soldi da quella canzone, mi sarei potuta comprare delle case". La wedding planner ha quindi aggiunto: "Era meglio, così magari non stava a casa nostra". 

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Ambra Angiolini non lascia casa Pazzini

Nel giro di qualche ora sono arrivate non poche domande sulla questione, davanti alle quali Slitti si è sentita in dovere di rispondere: "Comunque si, rispondo qua a tutti i vostri messaggi… sì è ancora a casa nostra. È una situazione folle. E sì è la verità. E sì non ha vergogna". I legali dell'attrice avevano smentito le prime accuse, avanzate lo scorso settembre, secondo cui Ambra avrebbe occupato per più tempo del dovuto l'appartamento, nonostante la proprietaria le avesse chiesto di lasciarglielo. In quell'occasione gli avvocati avevano sentenziato dicendo che fossero soltanto chiacchiere, da parte della diretta interessata, invece, nessun commento. Il mese scorso, infatti, la moglie di Pazzini aveva spiegato: "Gliel'ho affittata per 10 mesi nel 2021 per farle un favore e non è più voluta andare via. Adesso siamo dovuti passare alle vie legali". 

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