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Randi Ingerman truffata dalla sua avvocata: “Abbiamo vinto la causa, avrai 277mila euro”

Randi Ingerman è stata truffata dalla sua avvocata: le diceva di aver vinto cause che non aveva neppure intentato: “Le diceva che avevano vinto un risarcimento di 277mila euro”. Ma in quel caso avevano anche perso.
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Una brutta storia di truffa e raggiri che riguarda Randi Ingerman. L'attrice e showgirl, oggi 56enne, si era rivolta alla sua avvocata, Serena Grassi, per risolvere una serie di questioni legali, tra cui una causa contro una banca e altre controversie con una clinica e l'INPS. L'avvocata l'aveva rassicurata, dicendole che avevano vinto la causa contro la banca, con il Tribunale civile di Milano che le aveva riconosciuto un risarcimento di 277.000 euro. Grassi la tranquillizzava anche riguardo alle altre cause, sostenendo che tutto stava procedendo per il meglio. La realtà, però, era diversa. La ricostruzione sul CorseraMilano.

La truffa

Secondo quanto riferisce la versione locale del quotidiano di via Solferino, molte cause non erano nemmeno state avviate. Per nascondere la verità, l'avvocata le mostrava sentenze del Tribunale contraffatte. A Serena Grassi, 45 anni, vengono adesso contestate le ipotesi di patrocinio infedele e di falso. Nelle vesti di tutrice legale di Randi Ingerman, l'avvocato Grassi si sarebbe "resa infedele ai propri doveri professionali arrecando danno alla sua assistita, facendole credere in più occasioni, anche mediante la formazione di provvedimenti giurisdizionali falsi, di aver instaurato procedure giudiziarie in suo favore, in realtà mai avviate o, seppur avviate, definite con esito diverso da quello comunicatole". 

Il clou della vicenda

Nel caso di un vero procedimento in corso, l'avvocata avrebbe ingannato la sua cliente facendole credere di aver vinto una causa contro Ubi Banca, in cui si richiedeva un risarcimento di 277mila euro per i danni subiti a causa di una segnalazione alla Centrale dei Rischi di Banca d'Italia. In realtà, la causa era stata persa, ma Grassi aveva creato una falsa sentenza datata 2021, attribuendola al giudice della VI sezione del Tribunale civile, Adriana Cassano Cicuto. Anche la giudice Zenaide Crispino era stata falsamente indicata come firmataria di un provvedimento inesistente. Ora, sia Randi Ingerman che i giudici coinvolti sono stati riconosciuti come parti lese nel procedimento, che è stato trasferito alla Procura di Brescia. Il pubblico ministero Giovanni Tedeschi ha chiesto il rinvio a giudizio per Serena Grassi.

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