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Kate Moss accusata di promuovere i disturbi alimentari: “Venivano a dirmi ‘Mia figlia è anoressica’”

Pelle pallida e fisico magro: Kate Moss è stata un emblema dell’Heroin chic, stile in voga negli anni Novanta. Esserne un’icona, però, ha avuto non poche conseguenze per l’ex top model: “Se fossi stata più formosa, non sarebbe stato un grosso problema. La forma del mio corpo era diversa da quella delle modelle prima di me”.
A cura di Sara Leombruno
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Pelle pallida, capelli sistemati all'indietro e un fisico molto magro: Kate Moss è stata un emblema del cosiddetto "Heroin chic": dai lineamenti scavati ai capelli stopposi, lo stile in voga negli anni Novanta promuoveva i tratti estetici associabili all'uso di eroina o altre droghe. Esserne un'icona, però, ebbe non poche conseguenze per l'ex top model. Nel documentario "In Vogue: The 90s", disponibile dal 13 settembre Disney+, Moss spiega di essere stata accusata più volte di incentivare le ragazzine ai disordini alimentari: "Venivano da me e mi dicevano: ‘Mia figlia è anoressica'. È stato terribile. Penso perché ero magra e la gente non era abituata a vedermi così. Ma se fossi stata più formosa, non sarebbe stato un grosso problema. È solo che la forma del mio corpo era diversa da quella delle modelle prima di me".

Il look divenne popolare dopo che nel 1993 la modella posò in lingerie per il numero di giugno di Vogue. Descrivendo lo scatto iconico realizzato dalla fotografa Corinne Day, la modella disse: "Mi sono sentita davvero bene in quell'occasione. Durante l'intero servizio mi sentivo davvero a mio agio, mi è piaciuto creare quegli scatti. Sembrava non ci fosse niente di costruito, ero nel mio appartamento a Londra". Il servizio, però, suscitò non poche reazioni negative, come spiegato dalla direttrice di Vogue Anna Wintour:

Quello sguardo – una modella dall'aspetto molto denutrito – metteva le persone a disagio. Molti di noi a Vogue erano preoccupati per l'eroina chic o l'anoressia, tutte cose associate a quel look. È arrivato a un livello così febbrile. Ricordo che ero fisicamente alla Casa Bianca quando l'amministrazione Clinton si occupò della questione.

Le polemiche sulla magrezza in "In Vogue: The 90s"

Kate Moss da allora è apparsa su 30 copertine di Vogue. Nonostante questo, però, più volte la modella è stata protagonista di polemiche relative al suo peso. Nel 2009, ad esempio, suscitò scalpore per aver detto: "Niente ha un sapore tanto buono quanto la sensazione di magrezza". La modella e stilista, poi, si giustificò sostenendo che si trattasse solo di un "piccolo jingle" che diceva la sua coinquilina. Nel documentario "In Vogue: The 90s", dunque, Moss parla anche di body positivity. Il progetto coinvolge alcuni ex redattori di Vogue, tra cui Edward Enninful, e celebrità come la top model Naomi Campbell, l'attrice Gwyneth Paltrow e la star di Sex And The City Sarah Jessica Parker.

Il ritorno dell'Heroin chic

Come spesso accade, le mode ritornano. Ma che si tratti di un trend passeggero o meno, l'"Heroin chic" è stato un trend che ha fatto molto discutere anche in tempi recenti. A restituire un quadro esaustivo del cambiamento in atto sono i social network. Se personaggi come Lizzo, Ashley Graham, Demi Lovato e tanti altri continuano a lottare strenuamente per l'accettazione di ogni tipo di fisico, la magrezza eccessiva è tornata di moda. TikTok e Instagram, però, corrono ai riparti: l l'’hashtag #thinspo, ad esempio, è stato bannato da entrambi i social e cercandolo si viene reindirizzati ad una pagina in cui trovare aiuto per i disturbi alimentari. TikTok, addirittura, ha bloccato la ricerca per "Heroin Chic". Tuttavia, i numeri dei contenuti prodotti in relazione agli hashtag come #fitspo, #bodycheck e #whateatinaday continuano a crescere. Anche in Italia c'è chi si è accorto di questo rischioso trend e cerca di spiegare agli utenti come la moda può influenzare le abitudini alimentari al punto da indurre i più giovani a scelte dannose per la salute.

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