Jenna Jameson non può più camminare: “Ho la sindrome di Guillain-Barré”
Jenna Jameson, la pornostar americana più famosa tra la seconda metà degli anni '90 e i primi anni dei 2000, avrebbe contratto la sindrome di Guillain-Barré. Si è mostrata ai suoi fan su Instagram, il volto appesantito ma reso gentile da un filtro fotografico, la voce rotta e provata dal ricovero: "I dottori sospettano la sindrome di Guillan-Barré. Resto in ospedale fino a quando la cura e il trattamento non sarà completa". Poi la specifica netta, anzi una preghiera a invitare chi commenta a non speculare sulle sue posizioni rispetto al vaccino: "Non sono vaccinata. Questa non è una reazione al vaccino". Come racconta la CNN, che cita le dichiarazioni del marito di Jenna Jameson, Lior Bitton, le condizioni di Jenna Jameson sarebbero in peggioramento a differenza di quanto raccontato nel video dalla stessa ex pornoatttrice.
Le dichiarazioni di Jenna Jameson
Jenna Jameson aveva da diversi giorni sospeso pubblicazioni personali, inserendo sui profili foto vecchie o video della sua famiglia. Un giorno fa, il video che ha rivelato al mondo la sua condizione:
Ciao a tutti, prima di tutto voglio ringraziarmi per l'amore e il supporto che mi state dando attraverso i DM. Vi leggo tutti, e apprezzo il vostro sostegno. I dottori sospettano la sindrome di Guillain-Barré e hanno iniziato un trattamento per curarlo. Resterò in ospedale fino alla fine delle cure. Spero di uscire da qui molto presto. Ps. Non ho fatto il vaccino, non sono vaccinata. Questa non è una reazione al vaccino. Grazie per la vostra comprensione.
Suo marito Lior Bitton ha poi raccontato: "È tornata a casa l'altro giorno e non riusciva più a camminare. I muscoli delle sue gambe erano veramente deboli, non riusciva più a muoversi nemmeno per andare in bagno".
La sindrome di Guillain-Barré: i non vaccinati rischiano 5 volte di più
È di pochi giorni fa la dichiarazione dell'Istituto Humanitas sulla sindrome di Guillan-Barré: chi non si vaccina contro il coronavirus SARS-CoV-2 ha un rischio cinque volte superiore di sviluppare la sindrome. Si manifesta come una paralisi a livello facciale, debolezza, paralisi agli arti inferiori e superiori. Pur essendo rara (l'incidenza è di 1-2 casi ogni 100mila persone all'anno), si tratta comunque della più comune causa di paralisi acuta di origine non traumatica.