Instagram, Facebook, TikTok, Twitter. Accanto all'ultima follia pronunciata da Trump e al disastro del caso Almasri, il feed esplode di una cosa sola: le recenti ‘rivelazioni' di Fabrizio Corona su una delle storie più pubbliche degli ultimi anni. Quella tra Fedez e Chiara Ferragni. I due non hanno bisogno di presentazioni: stiamo parlando di una coppia vissuta sotto i riflettori, a uso e consumo di social e format televisivi, dal matrimonio alla quotidianità domestica, vendendoci una favola che, alla fine, tanto favola non era. E che, nella sua rovinosa fine, sta mettendo in scena il suo opposto, in un misero spettacolo di infima fattura, fatto di colpi bassi, cinismo spinto, totale assenza di empatia e cura verso altri che non sia se stessi.
Uno spettacolo torbido, ben rappresentato dal video pubblicato da ‘Falsissimo' in cui si mettono in piazza, come fosse un elenco della spesa, affari molto privati anche di persone che pubbliche non sono, e che non fanno parte del mondo dello spettacolo come Fedez e Ferragni. I testi di quelle chat, quelle chiamate registrate, gli insulti, dovrebbero provocare in noi disgusto e disagio. Perché ci troviamo di fronte a forme di abuso e violenza nemmeno troppo velate, che non vanno normalizzate e tollerate con la scusa "ma tanto sono Fedez e Chiara Ferragni, sono loro ad aver messo sempre in piazza la loro vita", perché fin troppo alto è il rischio di prenderle a esempio di gestione di una rottura.
Selvaggia Lucarelli, che nel video è stata insultata da Fabrizio Corona con parole che ci rifiutiamo di riportare, nella sua newsletter intitolata ‘Non è gossip, è violenza‘, ha definito quel video un concentrato di "violenza verbale, monetizzazione sulla vita intima e sessuale altrui, vittimizzazione secondaria, bodyshaming, violazione della privacy, vendetta". Non ci troviamo di fronte a un innocuo gossip, né di fronte a giornalismo, ma a uno sproloquio machista ed egoriferito fatto per ferire e distruggere. Chi? Donne perlopiù, della cui vita privata ma soprattutto sessuale si è parlato in modo inopportuno e irrispettoso. Solo che a noi, che viviamo in un Paese avvelenato da bullismo, cultura dello stupro e dalla piaga della violenza di genere, tutto questo dovrebbe far riflettere.
Cosi come dovrebbe far riflettere lo spettacolo offerto da questo ambiente, forse annoiato dai suoi stessi agi, il cui fascino è svanito e che non si fa problemi a mettere in scena questo spettacolo orribile, cercando forse di trarre vantaggio anche da questo.