Il figlio di Paola Caruso torna a camminare dopo l’operazione e rientra a scuola: “Piena di gioia”
Dopo l'operazione alla gamba, il figlio di Paola Caruso è tornato a camminare. Una grande gioia per l'ex Bonas di Avanti un Altro, per le condizioni di salute del piccolo Michele da quando durante una vacanza in Egitto gli era stato somministrato un farmaco, poi rivelatosi tossico. Il recupero procede quindi per il verso giusto, come ha mostrato la showgirl sui social.
"Guada mamma, sto volando"
Paola Caruso ha condiviso sui social i progressi fatti dal figlio, in poche settimane, dopo l'intervento. Come mostra nelle sue storie Instagram, il piccolo Michele è tornato a camminare sulle sue gambe. "Guarda mamma, sto volando", dice il bambino, 5 anni, in un video in cui cammina su un pavimento con le nuvole, che gli dà l'impressione di essere sospeso in aria. La showgirl trattiene a fatica l'emozione, poi racconta agli oltre 900mila follower la gioia nel vedere il bambino poter tornare a scuola dai compagni dopo un lungo periodo di assenza. "L’emozione sul tuo volto, amore mio, di tornare a scuola dopo mesi mi riempie il cuore di gioia…..e mi fa capire che ho fatto tutte le scelte giuste nella mia vita …..perché siamo io e te", ha scritto ad accompagnare una foto in chi il piccolo tiene tra le mani alcuni giocattoli ed è pronto ad affrontare un giorno di scuola.
Cosa era successo a Michele, figlio di Paola Caruso
Qualche mese fa, Paola Caruso aveva raccontato a Silvia Toffanin quanto era accaduto al figlio Michele: mentre si trovavano in vacanza insieme in Egitto, il piccolo aveva iniziato a sentirsi male, così un medico locale gli aveva fatto un'iniezione, rivelatasi poi dannosa. "ll bambino non sentiva più la gambina, non sentiva più niente. Da un bambino sano, che fino al pomeriggio aveva corso e giocato, mi sono ritrovata mio figlio paralizzato da una gamba, che non deambulava più". Da quel momento l'inizio dell'incubo, tra esami neurologici e lunghi periodi in ospedale. L'unica speranza per farlo tornare a camminare era l'operazione, a cui si è sottoposto circa un mese fa: "Ho deciso di farlo operare, altrimenti dovrà vivere tutta la vita con un tutore. Si è accesa una luce, vorrei che fosse un bambino come tutti gli altri". Operazione che, oggi, sembra dare i suoi frutti e anche una nuova prospettiva al piccolo paziente.