Elisabetta Canalis: “Dopo la sparatoria in Texas viviamo con l’ansia, mia figlia non va più a scuola”
Elisabetta Canalis tornerà a Los Angeles dopo le vacanze estive in Italia e la toccata e fuga a Torino per gareggiare e vincere la gara di kick boxing che si è svolta da pochi giorni. L'Italia resta casa sua e grazie alla sua famiglia che continua a vivere a Sassari, la modella torna in patria ogni volta che può. Negli Stati Uniti conduce una vita altrettanto ricca d'amore, quella accanto al marito chirurgo Brian Perri sposato nel 2014 e alla piccola Skyler Eva, che sta frequentando le scuole a Los Angels. Cultura, educazione: Elisabetta Canalis racconta al settimanale F come sta gestendo la formazione della piccola in un ambiente così diverso rispetto alla Sardegna in cui è crescita lei da bambina.
Paura nelle scuole dopo la sparatoria in Texas
Nata nel 2015, la piccola Skyler Eva cresce tra Los Angeles e l'Italia. Sta frequentando le scuole elementari in un'istituto francese, perché abbia un'educazione europea spiega la modella. Quando a fine maggio è avvenuta la tragica sparatoria in una scuola elementare del Texas, Elisabetta Canalis si trovava in viaggio a bordo di un aereo, mentre la piccola Skyler Eva era in classe, a Los Angeles. “Chi vive a Los Angeles ha un’app sul telefono che ti avverte su ciò che succede nei dintorni tuoi o dei tuoi familiari ma questo, a volte, non fa che aumentare l’ansia", racconta la showgirl. L'ansia starebbe influendo negativamente anche sull'approccio alla scuola di Skyler. "Da quel giorno mia figlia non è più andata a scuola. Mio marito mi ha detto: “Non puoi fare così, a settembre come facciamo?”".
Elisabetta Canalis. sogna di tornare a vivere in Italia
Prima di tornare in California, Elisabetta Canalis si sta godendo ancora qualche giorno di vacanza in Italia insieme alla piccola Skyler, a Santa Margherita Ligure. Alla sua terra d’altronde è sempre rimasta legatissima e al settimanale F confessa che il suo sogno sarebbe quello di poter tornare in pianta stabile. Nel frattempo, si augura che negli States la situazione possa migliorare e che il panico lasci definitivamente gli ambienti scolastici: “Si possono fare tanti discorsi sulla detenzione delle armi, ma la verità è che non puoi toglierle agli americani, fanno parte della loro cultura. Bisogna organizzare meglio la difesa, per esempio mettendo guardie armate nelle scuole”.