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Clizia de Rossi contro Vannacci: “Nella sua caserma obbligavano le nuove leve ad andare con una trans”

Le parole di Clizia de Rossi sono destinate certamente a far discutere perché tirano in ballo uno degli uomini più corteggiati in questo momento della politica: “Nel suo libro non fa menzione di una pratica molto in voga nella sua brigata”.
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Clizia de Rossi, donna transessuale, attivista per i diritti civili, esperta dantista, ospite fissa de La Zanzara e in odore di entrare molto presto nel cast di un reality show (su di lei si dice sia divisa tra un'offerta per L'Isola dei Famosi e una per Ballando con le stelle) ha attaccato il Generale Vannacci, in riferimento alle sue ultime dichiarazioni sugli "amori transessuali". L'attivista è stata contattata da Mowmag perché ex fidanzata di un militare "collega di Vannacci": "È ancora suo amico e conosco il rituale di quella caserva: ‘iniziare' le nuove leve obbligandoli ad amplessi con ragazze trans sfruttate". 

La rivelazione di Clizia de Rossi

Clizia de Rossi ha raccontato al magazine di avere avuto una relazione “proprio con un collega di Vannacci, di cui tutt’oggi sono grande amica e che ancora è in carica in quella Brigata”. Le parole di Clizia de Rossi sono destinate certamente a far discutere perché tirano in ballo uno degli uomini più corteggiati in questo momento della politica:

Non si fa menzione delle tante pratiche ‘maschie’ in voga fra i suoi sottoposti, come quella ad esempio di ‘iniziare’ le nuove leve tramite un rituale di benvenuto che consisteva nell’obbligare i giovani malcapitati ad amplessi sessuali con ragazze trans sfruttate nella tratta stradale di Migliarino.

"Venivano tutte le settimane in una discoteca gay"

L'attivista transessuale aveva già raccontato in un altro magazine, AM Network, che i soldati della Folgore erano molto attivi nella vita notturna della Versilia, frequentando una discoteca molto famosa nell'ambiente proprio perché "LGBT friendly": "Venivano tutte le settimane da soli o in gruppo alla famosa discoteca friendly “Mamamia” di Torre del Lago a cercare con bramosia quella trasgressione e quella libertà che di giorno, in contesti professionali e familiari, dovevano ipocritamente soffocare". 

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