Chi era Claudio Tano e come è morto il fratello di Rocco Siffredi a 12 anni
Claudio Tano era uno dei fratelli di Rocco Siffredi, morto soffocato nel sonno a causa di una crisi epilettica. Aveva 12 anni. Il lutto ha profondamente segnato la vita del noto pornoattore, raccontata nella serie Supersex, disponibile su Netflix dal 6 marzo e interpretata da Alessandro Borghi. Residente nel piccolo paese di Ortona, la famiglia Tano è composta dai genitori Carmela e Gennaro e da sei figli, di cui Rocco è il penultimo. "Mamma non mi guardava mai, contavo fino a dieci eppure lei non si girava", racconta nella serie, sottolineando quanto l'attenzione completamente rivolta nei confronti dello sfortunato fratello Claudio sia stata uno scalino affettivo segnante, che ha inciso sulle sue relazioni e la conseguente (in)capacità di amare.
La storia di Claudio Tano, il fratello di Rocco Siffredi
Rocco Siffredi, all'anagrafe Rocco Tano, proviene a una famiglia numerosa: i genitori, mamma Carmela, casalinga, e papà Gennaro, di professione carpentiere, e cinque fratelli. Uno di questi, Claudio, morì a soli 12 anni a causa di una crisi epilettica nel sonno. Il ragazzo soffriva di epilessia già da diverso tempo ma, come ha raccontato il pornoattore in una intervista al Corriere della Sera, la sua condizione peggiorò "quando a due anni si prese una mazza di ferro in testa da un altro bambino". Questo aspetto della vita di Siffredi è raccontato anche nella serie Supersex, con estrema delicatezza e realismo: nei primi episodi si vede infatti Claudio con un caschetto indosso, per proteggere la testa dopo il colpo inferto con una mazza da un ragazzo della comunità rom che viveva in baracche vicine alle case popolari di Ortona. "Gli zingari", come vengono definiti da Rocco e i suoi fratelli, profondamente distanti da loro e in perenne conflitto per la condivisione del territorio.
Come è morto Claudio Tano, il racconto della malattia
Claudio Tano morì quando Rocco aveva solo 6 anni. A causare il suo decesso una crisi epilettica nel sonno, che lo soffocò. Una perdita che ha cambiato per sempre la vita del noto attore e della sua famiglia, in particolare della madre Carmela, che non riuscì mai a elaborare il lutto. "Mia mamma metteva da mangiare sul tavolo anche per mio fratello Claudio che non c’era più. Mio padre le chiedeva di smettere ma lei era sicura che sarebbe tornato", ha raccontato Siffredi in un' intervista nel programma Io e te di notte di Pierluigi Diaco. "Quando mangiavo e avevo delle abitudini che ho ancora oggi, come mettere il pomodoro di lato sul piatto, mia madre prendeva il piatto e me lo spaccava in testa. Si arrabbiava, mi mordeva le braccia. Io però la guardavo con molta tranquillità e pensavo a quanto soffriva", aveva poi aggiunto.
Nonostante fosse solo un bambino, Siffredi ricorda con estrema lucidità il momento in cui scoprì la morte del fratello Claudio: si trovava all'asilo e una sua vicina venne a prenderlo per portarlo a casa. "Sento le grida sotto casa, mia madre che gridava. Allora salgo in casa, vedo che tutti tenevano mia madre e mio fratello era sdraiato sul letto già morto. Entro nella mia stanza, non capisco nulla: c’erano tutti i palloncini di un compleanno, li faccio scoppiare tutti. Da lì in poi mi ricordo la mia vita", ha spiegato.