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Carolina Marconi: “Non sono idonea ad adottare un figlio perché ho avuto un tumore”

Con un lungo post pubblicato sul suo profilo Instagram, Carolina Marconi ha raccontato di non essere ritenuta idonea all’adozione di un figlio perché in passato ha avuto tumore al seno. Per l’ex gieffina si tratta di una “vera e propria discriminazione”, tanto che si sta impegnando affinché la situazione cambi.
A cura di Elisabetta Murina
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Dopo essere guarita da un tumore al seno e dal Covid, che ha contratto lo scorso febbraio, Carolina Marconi è pronta a riprendere in mano la sua vita. L'ex gieffina vuole diventare mamma e costruire una famiglia insieme al compagno Alessandro Tulli. Più volte, via social, ha raccontato questo suo desiderio, che sembrava sempre più lontano per via delle cure ormonali a cui si è dovuta sottoporre. Così ha pensato di ricorrere all'adozione, ma anche in questo caso la malattia che ha attraversato (e ormai superato) sembra essere un ostacolo.

Lo sfogo di Carolina Marconi

Con un lungo post pubblicato sul suo profilo Instagram, Carolina Marconi ha raccontato i problemi che sta avendo nell'adottare un figlio. A causa del tumore al seno, contro cui ha combattuto fino allo scorso gennaio per quasi un anno, è stata ritenuta non idonea a prendere con sé un bambino, anche se ora è completamente guarita: "Io e Ale avevamo pensato di adottare un bambino visto le tante difficoltà… Ci stiamo facendo seguire da un avvocato purtroppo non sono idonea ad intraprendere un'adozione perché ho avuto un tumore anche se sono guarita…", ha raccontato via social.

Carolina Marconi e il fidanzato Alessandro Tulli
Carolina Marconi e il fidanzato Alessandro Tulli

L'impegno per cambiare la situazione

Per l'ex gieffina si tratta di una "vera e propria discriminazione", una realtà con cui devono fare i conti tutti coloro che in passato hanno combattuto contro un cancro. Per questo motivo ha scelto di impegnarsi nella causa, nella speranza di far approvare presto una legge che tuteli le persone nella sua stessa condizione, che vivono "l'ombra della malattia":

Più di 900mila persone in Italia “guariti di tumore “ non possono essere libere di guardare il futuro senza convivere con l’ombra della malattia e per questo è molto difficile adottare un bambino, ottenere un mutuo, farsi assumere… Una vera e propria discriminazione… Ci sono paesi come la Francia, Olanda, Lussemburgo, Portogallo, Belgio che hanno aderito al riconoscimento del Diritto dell’oblio oncologico con l’obiettivo di ottenere una legge che tuteli le persone che hanno avuto una neoplasia. Grazie all'associazione Aiom lancia una campagna per richiedere all’Italia di adeguarsi garantendo i diritti degli ex pazienti. Abbiamo raccolto fino oggi 24 mila… Lo scopo è il raggiungimento di più di 100.000 firme che verranno poi portate al Presidente del Consiglio per chiedere l’approvazione della legge. 

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