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Belve 2024

Beatrice Borromeo contro Emanuele Filiberto a Belve: “Hai perso l’occasione per tacere”

Nel corso dell’intervista, Filiberto prova a difendere suo padre riguardo la storia della morte di Dirk Hamer. Beatrice Borromeo, regista della docu-serie Il Principe, attacca: “Evitiamo di parlare di spasmodica ricerca della verità, bisogna avere rispetto per la morte di Dirk Hamer”.
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Emanuele Filiberto di Savoia è stato probabilmente il piatto principale della seconda puntata di "Belve". La dimostrazione è data dalla reazione di Beatrice Borromeo, che sui suoi social ha pesantemente criticato il principe per la difesa di suo padre nell'ambito di una delle vicende più controverse legate a Vittorio Emanuele di Savoia: la morte di Dirk Hamer.

Che cosa ha detto Emanuele Filiberto nell'intervista a Belve

Nell'intervista, Emanuele Filiberto ha dichiarato: "Mio padre ha sempre voluto sapere la verità di questa storia, come del resto cadendo in acqua e avendo solo sentito i suoi due spari ha subito detto sono io il colpevole, ho sparato io e sono colpevole. Dopo, in questa storia, si è capita che c'era un'altra arma, che ci sono stati altri colpi di fuoco, hanno trovato una pistola". Ma questa versione, ovviamente, punta a difendere Vittorio Emanuele.

La replica di Beatrice Borromeo

Questa vicenda complessa continua a sollevare domande che la stessa Borromeo ha già posto nel libro firmato da Birgit Hamer con la sua prefazione e nella serie Netflix che lei ha diretto: "Il principe". Nella docu-serie, composta da tre puntate, si ricostruiscono appunto i fatti avvenuti tra il 17 e il 18 agosto 1978 quando all'Isola di Cavallo, in Corsica, l'ultimo erede al trono d'Italia, all'epoca esiliato, si indignò perché un giovane gruppo di turisti arrivati dalla Sardegna prese "in prestito" un suo gommone. Nel tentativo di difesa, Vittorio Emanuele, sparò due colpi di carabina. Uno finì in aria, l'altro recise l'arteria femorale di Dirk Hamer, 19 anni. Per quei fatti, Vittorio Emanuele è stato assolto dalle accuse di omicidio volontario.

A proposito dell’intervista di ieri sera che Francesca Fagnani ha fatto a Emanuele Filiberto di Savoia vanno chiarite due cose. La storia della seconda pistola qui raccontata è una cavolata immane perché si trovava nella barca in cui dormiva Dirk Hamer (tra l'altro sotto lo sguardo di Umberto Ercole e Fabiana Balestra che l’avevano nascosta come raccontano nel secondo episodio del Principe su Netflix). I fori nel vetro (vedere le foto dopo il video di Belve) corrispondono con le ferite sul corpo di Dirk, che stava su un lettino rialzato, e corrispondono anche con la posizione in cui era Vittorio Emanuele, tant’è che hanno poi trovato due bossoli esattamente sotto il punto in cui si trovava il principe quando ha sparato i due colpi. Non c’è nessuna possibilità che la seconda pistola abbia sparato a Dirk perché, ripeto, era nella sua stessa cabina e i danni sarebbero stati ben diversi (mentre Dirk è stato colpito solo da frammenti di proiettili che si erano infranti passando attraverso la carlinga della barca in mezzo e poi al vetro della barca di Dirk). Questo al di là del fatto ovvio che manca il movente perché qualcuno si alzi nella notte e spari a un ragazzo che dorme (guarda caso nello stesso istante in cui spara Vittorio Emanuele). I colpi in più di cui parla Emanuele Filiberto sono – lo dicono i testimoni – quelli sparati dai bengala per illuminare la scena. Mi rendo conto che dobbiamo tutti voltare pagina e che Emanuele Filiberto di Savoia voglia difendere suo padre, è umano e comprensibile. Ma evitiamo di parlare di spasmodica ricerca della verità, coprendosi dietro una pistola che non c’entra nulla. Bisogna avere abbastanza rispetto da capire che queste bugie reiterate, ora che i fatti sono a portata di tutti, sono gravemente lesive della memoria di Dirk che, se non la verità, meriterebbe almeno il silenzio.

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