The Apprentice-Alle origini di Trump, in sala il film che l’ex Presidente non vuole far vedere
È arrivato al cinema il film The Apprentice – Alle origini di Trump, con protagonista Sebastian Stan, che racconta l'ascesa imprenditoriale dell'ex Presidente degli Stati Uniti. Con le elezioni americane alle porte, in cui Kamala Harris sembra mietere consensi, l'uscita delle pellicola ha generato non poche polemiche, tanto che il tycoon ha sminuito e denigrato il lavoro firmato dal regista di origine iraniana Ali Abbasi, con l'intento di non incentivarne la visione. Il film è stato presentato in anteprima al Festival del Cinema di Cannes e offre una prospettiva, diversa, su come si sia fatto strada uno degli uomini più potenti d'America.
L'avversione di Trump per The Apprentice
L'ex Presidente, però, non ha gradito l'approdo del film nelle sale americane, tanto che lo ha definito "un film falso e privo di classe" aggiungendo: "un colpo basso, diffamatorio, politicamente disgustoso". Come se non bastasse, Trump si è augurato che il film avesse incassi inconsistenti al box office, attaccando anche lo sceneggiatore di The Apprentice, Gabriel Sherman, definendolo "un cialtrone senza talento che inventa un mucchio di spazzatura". Ovviamente questa avversità nei confronti del film, non ha fatto altro che dargli una sferzata promozionale.
La trama di The Apprentice
Il film è ambientato tra la fine degli Anni 70 e l'inizio degli Anni 80, Trump che è nato a Costanza, in Romania e si è trasferito in America solo a 12 anni, è un giovane imprenditore che cercare di fare affari nel settore immobiliare e far rifiorire la Grande Mela, in quegli anni devastata da crimini violenti. Ad aiutarlo nei suoi intenti c'è Roy Cohn, un avvocato di New York, che ha lavorato con Joseph McCarthy durante il periodo dell'anticomunismo negli Stati Uniti. Quest'uomo pone, di fatto, le basi per la nascita di quello che poi sarà l'impero di Trump. I metodi da lui utilizzati sono all'insegna dell'inganno, dell'intimidazione, servendosi dei media in modo manipolatorio. Cohn mostra a Trump come accumulare ricchezza e servirsi di un sistema già corrotto, ma a proprio vantaggio, l'unico obiettivo è sempre quello di vincere.