video suggerito
video suggerito

The Apprentice – Alle origini di Trump: data di uscita e minacce legali, la scena di violenza sulla ex Ivana

In arrivo il film The Apprentice – Alle origini di Trump, in uscita al cinema dal 17 ottobre. Nel cast: Sebastian Stan (Donald Trump), Jeremy Strong (Roy Cohn) e Maria Bakalova (Ivana Trump). Puntuali le minacce legali del team Trump per l’immagine che si restituisce, anche a causa di alcune scene, come quella di violenza sulla ex moglie Ivana. “Non penso che a Trump non piacerebbe, ne rimarrebbe sorpreso”, ha dichiarato il regista Ali Abbasi.
A cura di Eleonora D'Amore
38 CONDIVISIONI
Immagine

Tutto quello che avreste voluto sapere su Donald Trump e non avete mai osato chiedere. Si presenta così il film The Apprentice – Alle origini di Trump, in uscita al cinema dal 17 ottobre. Il regista è Ali Abbasi, nel cast: Sebastian Stan (Donald Trump), Jeremy Strong (Roy Cohn) e Maria Bakalova (Ivana Trump). Per la durata di 120 minuti, l'attesa pellicola ha già fatto parlare molto di sé durante l'ultimo Festival di Cannes.

Gli ostacoli produttivi e la minaccia di azioni legali del team Trump

Il film ha incontrato numerosi ostacoli produttivi, anche a causa di una scena controversa in cui il personaggio di Trump violenta la sua ex moglie Ivana. Dopo la presentazione a Cannes sembrava che stesse per non uscire, soprattutto non uscire prima delle elezioni. Steven Cheung, portavoce della campagna di Donald Trump dopo Cannes ha dichiarato a Variety: “Questo film è pura diffamazione, non dovrebbe vedere la luce e non merita neanche di stare nella sezione DVD a metà prezzo di un videonoleggio prossimo alla chiusura”. E poi: "Faremo una causa per affrontare le palesemente false affermazioni di questi presunti cineasti. Questa spazzatura è pura finzione che sensazionalizza le bugie che sono state da tempo sfatate. Come per le prove illegali di Biden, questa è l'interferenza elettorale da parte delle élite di Hollywood, che sanno che il presidente Trump riprenderà la Casa Bianca e batterà il loro candidato preferito perché nulla di ciò che hanno fatto ha funzionato".

Immagine

Il regista Ali Abbasi si è espresso in merito alla possibilità di ripercussioni legali legate all'immagine che si restituisce: "Penso che la squadra di Donald dovrebbe aspettare e guardare il film prima di iniziare a farci causa. Una volta che sei dentro quel personaggio, sembra diverso. E noi siamo dentro quel personaggio”. "Questo non è davvero un film su Donald Trump", ha aggiunto, "è un film sul sistema e su come funziona il sistema. E il modo in cui è costruito il sistema".

La trama di The Apprentice – Alle origini di Trump

New York, anni 70. Determinato a uscire dall'ombra del potente padre e a farsi un nome nel settore immobiliare di Manhattan, l’aspirante magnate Donald J. Trump agli inizi della sua carriera incontra l'uomo che diventerà una delle figure più importanti della sua vita: il faccendiere Roy Cohn. Vedendo del potenziale in Trump, il controverso avvocato — che aveva ottenuto le condanne per spionaggio contro Julius ed Ethel Rosenberg e aveva investigato sui sospetti comunisti insieme al senatore McCarthy — insegna al suo nuovo allievo come accumulare ricchezza e potere con l'inganno, l'intimidazione e la manipolazione mediatica. Il resto è storia.

Le motivazioni del regista Abbasi e dello sceneggiatore Sherman

Il regista Ali Abbasi non voleva fare un film anti-Trump. Alla conferenza stampa a Cannes ha dichiarato: "Non penso necessariamente che questo sia un film che a Trump non piacerebbe. Non penso necessariamente che gli piacerebbe. Penso che ne rimarrebbe sorpreso. Mi offrirei di incontrarlo dove vuole e parlare del contesto del film, fare una proiezione e fare una chiacchierata dopo, se questo è interessante per qualcuno della campagna di Trump”. Nel film non si mostra un unico lato, non solo l'uomo politico spietato e senza scrupoli, e il motivo è semplice: "Questi sono esseri umani. Anche il mostro più spregevole, la persona più riprovevole della storia, a un certo punto amava un cane, si innamorava di qualcuno o si dimostrava gentile con qualcuno. Quindi, se c’è un’ideologia nel film, è un’ideologia umanistica”.

Immagine

Lo sceneggiatore Sherman ha concluso: “Non volevamo fare polemica politica. Trump potrebbe esistere solo nel contesto di questo sistema molto americano dove il successo, il denaro e il potere contano più dell’integrità e della decenza. Viviamo in un mondo in cui la verità è relativa, i fatti sono solo una competizione tra diverse narrazioni, dove la realtà è ciò che dici che sia piuttosto che ciò che realmente è, dove la cosa più importante nella vita è vincere. E il modo per vincere è attaccare i tuoi nemici e non ammettere mai di avere torto, non tirarsi mai indietro, raddoppiare sempre. Spero che il pubblico capisca che The Apprentice è un ammonimento su ciò che accade quando una persona decide che l'unica cosa che conta nella vita è vincere. Penso che sia un modo corrosivo, tossico e distruttivo di avvicinarsi al mondo. Spero che questo film aiuti il ​​pubblico a capire che questo è il mondo in cui viviamo, ma non è l’unico modo di vivere”.

38 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views