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Sparo di Alec Baldwin sul set di Rust, multa alla casa di produzione di oltre 136mila dollari

A sei mesi della tragedia avvenuta sul set di Rust, nel quale ha perso la vita la direttrice dalla fotografia Alina Hutchins per via di un colpo sparato da Alec Baldwin, arrivano i risultati del rapporto condotto dall’Ufficio per la sicurezza sul lavoro del New Mexico. I produttori del film sono stati multati di oltre 136mila dollari.
A cura di Elisabetta Murina
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Si riaccendono i riflettori sulla tragedia avvenuta sul set del film Rust lo scorso ottobre: l'attore Alec Baldwin ha sparato con una pistola, che doveva essere caricata a salve, uccidendo la direttrice della fotografia Alina Hutchins. A distanza di sei mesi arrivano i risultati del rapporto condotto dall'Ufficio per la sicurezza sul lavoro del New Mexico: la Rust Movie Production, la società produttrice del film, deve pagare una multa di 136.793 dollari. E non solo.

Cosa ha stabilito il rapporto

La Rust Movie Production è stata multata con una cifra di quasi 137mila dollari, il massimo consentito dalla legge del New Mexico, lo Stato nel quale è avvenuta la tragedia. A stabilirlo un rapporto pubblicato oggi, mercoledì 20 aprile, dall'Ufficio per la salute e la sicurezza sul lavoro del New Mexico, il quale ha evidenziato anche come la troupe del film abbia "violato intenzionalmente" le regole di sicurezza e "dimostrato una semplice indifferenza per la sicurezza dei dipendenti", che ha portato al tragico incidente.

"Le procedure di sicurezza delle armi non venivano seguite sul set"

"La nostra indagine ha rilevato che questo tragico incidente non si sarebbe mai verificato se la Rust Movie Productions, LLC avesse seguito gli standard dell'industria cinematografica nazionale per la sicurezza delle armi da fuoco", ha affermato il segretario di gabinetto per l'ambiente James Kenney, sostenendo quindi che la tragedia si sarebbe potuta evitare se fossero stati rispettati correttamente i protocolli per la sicurezza con le armi da fuoco. "Questo è un completo fallimento del datore di lavoro nel seguire i protocolli nazionali riconosciuti che mantengono i dipendenti al sicuro", ha concluso Kenney.

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