Primo su Netflix tra i film stranieri c’è il Fabbricante di Lacrime: è la prima volta per un italiano
Fabbricante di Lacrime (The Tearsmith, in lingua inglese) ha rappresentato un evento senza precedenti per il mercato dello streaming italiano. Il film, tratto dal romanzo di Erin Doom, ha conquistato il pubblico di Netflix ed è attualmente il film italiano più visto al mondo dal momento della sua uscita, giovedì 4 aprile. È un traguardo storico per una produzione che testimonia l'attrattiva crescente delle narrazioni italiane a livello globale. La critica, però, ha stroncato il film senza pietà: è questo un caso in cui pubblico ed esperti non si ritrovano concordi.
Il film
Diretto da Alessandro Genovesi, sceneggiato da Eleonora Fiorini (qui l'intervista per Fanpage.it) e tratto dal romanzo bestseller di Erin Doom, Fabbricante di Lacrime è prodotto da Iginio Straffi e da Alessandro Usai per Colorado Film, del Gruppo Rainbow di cui Straffi è fondatore e CEO. Un altro grande successo per il gruppo che ha dato vita alle Winx, alle avventure di Pinocchio e dei 44 Gatti. La trama di Fabbricante di Lacrime si snoda attraverso la vita di Nica, una diciassettenne che vive in un orfanotrofio negli Stati Uniti, e il suo complicato rapporto con Rigel, con cui viene adottata da una famiglia. I risultati di Fabbricante di Lacrime sono importanti per il cinema italiano, a dimostrazione che le produzioni nostrane possono competere nel panorama globale.
La critica però ha stroncato il film
Se è vero che da un lato il pubblico globale ha premiato Fabbricante di Lacrime, lo stesso non si può dire per la critica. Al momento in cui scriviamo, Fabbricante di Lacrime ha realizzato il 17% delle recensioni su Rotten Tomatoes, una cifra molto bassa per l'aggregatore di recensioni professionali. In particolare, Decider sottolinea come nel film le tematiche portanti siano sviluppate poco rispetto al romanzo diventando una ripetizione stereotipata del tema della fiaba.