Pierfrancesco Favino merita un premio per Comandante: emozioni a Venezia per il film di De Angelis
Salvatore Todaro è Pierfrancesco Favino, e viceversa. Nella giornata inaugurale della 80ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia ha brillato il Comandante di Edoardo De Angelis. Il regista napoletano, che sarà già premiato dal Social World Film Festival con il Premio Cinema Campania 2023, ha finalmente mostrato a tutti il suo allestimento: la storia vera di Salvatore Todaro, militare al comando del sommergibile Cappellini della Marina, guidando uomini pronti a tutto, anche al sacrificio. Quando Todaro individuò la nave belga Kabalo, carica di armi destinate alle truppe inglesi, affondò la nave a colpi di cannone solo dopo aver messo al sicuro i superstiti su una scialuppa: "Il ferro lo abbattiamo ma l'uomo no, l'uomo lo salviamo".
La critica: Favino merita il premio
La critica è tutta concorde: è un grande film che proietta Pierfrancesco Favino tra i favoriti per la Coppa Volpi. Un ruolo degno di vincere il premio più ambito perché incarnato con intensità e con umanità profonda. Il film si è inserito anche nel dibattito politico, con le risposte a distanza tra il regista e tra il ministro Salvini, ma senza alcun rischio di una strumentalizzazione "pro" o "contro". Anche in questo caso, il patriottismo che ne viene fuori è lirico, pulito, cristallino.
Comandante è anche un libro di Edoardo De Angelis e Giovanni Veronesi
"Comandante" è anche un libro edito da Bompiani e scritto proprio da Edoardo De Angelis e da Sandro Veronesi (che firma anche la sceneggiatura). Nel romanzo vengono approfondite anche storie che all'interno della narrazione filmica hanno trovato meno spazio. Tra queste figura un personaggio che invece nel film ruba la scena ed è quello di Giggino, il cuoco che ogni giorno declama l'elenco delle pietanze italiane che sarebbe in grado di cucinare, se solo avesse una cambusa piena. Anche questo è un ordine del "comandante", per tenere alto il morale di tutti, perché la speranza non si perda mai.