Persuasione con Dakota Johnson è “un abominio”, l’attrice risponde alle critiche: “Lo capisco”
Ha fatto irruzione su Netflix lo scorso 15 luglio "Persuasione", versione moderna dell'ultima opera completa di Jane Austen. Il film diretto da Carrie Cracknell e interpretato da Dakota Johnson ha sollevato reazioni discordanti, prevalentemente negative. Un film "a cui manca qualcosa", come avevamo scritto qui su Fanpage, che è stato letteralmente travolto da ferocissime critiche da buona parte della stampa straniera.
Le critiche al film
"Pura agonia" o "un abominio" (così lo ha definito ReelViews), sono solo alcune delle dolcissime parole rivolte a un prodotto che è parso fuori fuoco rispetto all'intento originario di un romanzo definito come capolavoro e per molti trasposto in una chiave che lo fa somigliare a una commedia romantica. "Più simile a Bridgerton che a Jane Austen", ha sottolineato chi evidenzia una correlazione tra il film e il più celebre dei prodotti Netflix nella storia recente. Fatto sta che l'accoglienza riservata al prodotto, non solo in termini di recensioni, ma anche buona parte del pubblico sui social ha commentato senza mezzi termini l'opera diretta da Cracknell, confermando una certa ostilità per l'adattamento.
La risposta di Dakota Johnson
Critiche alle quali ha voluto rispondere proprio Dakota Johnson, la protagonista, che pochi giorni fa ha parlato a Sky News di questo generale dissenso nei confronti del prodotto. "Capisco che alcune persone possano non essere contente di questa modernizzazione ma è una cover – ha specificato l'attrice 32enne – non devi ascoltarla per forza, è un’interpretazione di artisti di un capolavoro. Che ti piaccia o no, ci sono gusti diversi per libri diversi".
Non manca d'altronde chi ha trovato nel film Netflix la capacità di saper trasferire i contenuti della possente opera letteraria di Austen in una chiave di lettura moderna e adattabile ad un pubblico come quello di Netflix, riuscendo nell'impresa di catturare l'attenzione di uno spettatore avvezzo a determinati tipi di linguaggio che sono forse distanti dall'opera originale.