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Follemente conquista il botteghino italiano dal primo weekend nei cinema: 4.074.619 euro con un prospetto di oltre 10 milioni. I numeri sono superiori al debutto del 2016 di Perfetti sconosciuti, che aprì con 3,4 milioni e ne totalizzò 17,3 milioni. Qui la recensione del nuovo film di Paolo Genovese, intenzionato a raccontarci le diverse personalità che ci abitano per metterci allo specchio in una divertente psicoterapia collettiva.
Partiamo dalla trama: FolleMente è la storia di un primo appuntamento, una divertente commedia romantica che ci fa entrare nei pensieri dei due protagonisti per scoprire i meccanismi misteriosi che ci fanno agire. Le varie personalità avranno voce e corpo e le vedremo convergere o andare in rotta di collisione mentre i protagonisti Piero e Lara (Edoardo Leo e Pilar Fogliati) cercheranno di capire cosa farne di questa alchimia che li spinge l'uno verso l'altra.
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Voce e corpo dati da un cast di giganti del cinema italiano, che oliano non poco la riuscita del film, sia nelle interpretazioni che nel ritmo: Trilli ed Eros (Emanuela Fanelli e Claudio Santamaria), Valium e Scheggia (Rocco Papaleo e Maria Chiara Giannetta), Giulietta e Romeo (Vittoria Puccini e Maurizio Lastrico) e Professore e Alfa (Marco Giallini e Claudia Pandolfi). Sentimenti ed emozioni totalmente in opposizione tra loro, che tentano di far comunicare le parti più istintuali, romantiche, razionali e folli, tutte nella stessa sera. L'innesco è l'amore, quello che si preannuncia con una serie di insicurezze e ruminazioni sfrenate, che non consente ai vari "reparti" del nostro Io di prendere a turno la scena, convogliandoli all'unisono in un esilarante caos emotivo.
Una rom-com che si avvale di interessanti introspezioni, che tenta di indagare nella banalità di circostanze di vita che appartengono a tutti, come il primo appuntamento appunto, affondando nel cortocircuito generato dal contrasto tra la molteplicità delle nostre realtà interiori con l'unicità di quella esteriore, la sola che ci lega all'altro.
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Ne viene fuori una commedia romantica che si avvale della bravura di Paolo Genovese dietro la macchina da presa, soprattutto per quanto riguarda l'elemento della coralità, della quale ha dimostrato di essere maestro sia con Perfetti Sconosciuti che con The Place. Il regista connota gli ambienti del maschile e femminile in maniera non troppo asfittica, evita il tunnel dello stereotipo cercando di non spennellare eccessivamente i contorni dei personaggi, di ossigenarli mettendoli in una perenne, e più avvincente, posizione di scambio.
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Piero e Lara diventano l'occasione per riflettere e ridere di noi, colti alla sprovvista dall'imprevedibilità dei sentimenti e terribilmente impauriti dal doverli decifrare. Perché Follemente si propone di mostrarci quanto il nostro condominio interiore possa agevolarci ma al tempo stesso comprometterci, costringerci a trovare l'uscita da labirinti dai quali non impariamo mai ad evadere al primo tentativo. "Se questa è la misura del tuo abbraccio, dovrò follemente scegliere di andare via da noi", canta Levante nei titoli di coda, l'alternativa è Somebody to love dei Queen. Di questo film, nemmeno la musica vi salverà.
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