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Paolo Sorrentino: “Ho fatto film politici che si sono rivelati azzardi”

Paolo Sorrentino si racconta da Fabio Fazio, per parlare tra le suo film Parthenope. Nel corso dell’intervista anche un riferimento ai suoi film politici, che pare evidentemente riferita anche al recente riemergere della vicenda di LORO, che di fatto in Italia sembra essere sparito.
A cura di Andrea Parrella
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"Ho fatto anche film politici che si sono rivelati degli azzardi". È una delle prime cose che Paolo Sorrentino dice nell'intervista a Che Tempo Che Fa. Il riferimento, se pure non esplicito, pare ovviamente indirizzato ai due titoli che toccano il mondo della politica in modo diretto, Il Divo e LORO, il film su Silvio Berlusconi che è tornato al centro dei dibattito di recente per la "riscoperta" social e le parole di Toni Servillo sulla sparizione del film dall'Italia. Nessun commento diretto alla vicenda da parte di Sorrentino, che sulla vicenda LORO non ha mai detto nulla pubblicamente, ma questa appare un'allusione velata, che lascia intendere i due film abbiano avuto un grande impatto, al punto da essere oscurati.

Il nuovo film di Paolo Sorrentino, Parthenope

L'ospitata di Sorrentino da Fazio era ovviamente legata al racconto del suo nuovo film, Parthenope, nei cinema dal 24 ottobre: "Un film sulla bellezza degli anni che passano senza avere rimpianti, nostalgie, malinconie e sull'idea che a qualsiasi età si può avere una capacità di stupirsi nei confronti del futuro". Così Sorrentino, che parla del personaggio interpretato da Celeste Dalla Porta, la Parthenope ricordata negli anni giovanili da una lei adulta, interpretata da Stefania Sandrelli: "La protogonista è una donna adulta che ricorda le cose decisive della sua vita, cioè ricorda ciò che è sacro nella sua biografia. Sacro, in termini laici, per me è ciò che uno non dimenticherà della propria vita. E in questo senso il film è l'esternazione dei ricordi di questa donna. Molti di questi, come penso accada a tutti noi, spesso coincidono con gli amori mancati, non riusciti. È una specie di piccola forma di rimpianto che ci accomuna e accompagna tutti". 

Al centro di Parthenope anche l’erotismo e la seduzione: "Tematiche ultimamente critiche ma per me era no pertinenti al racconto che volevo fare e le ho trovate anche potenti dal punto di vista cinematografico. D’altronde, il cinema nasce come seduzione nei confronti dell’altro: lo spettatore”.

Sorrentino e il cinema: "Non ha perso il suo impatto"

Tra gli altri aspetti toccati nell'intervista, anche lo stato del cinema e il suo presunto indebolimento nell'impatto sul pubblico: “Di certo il cinema non ha perso l’impatto emotivo, ora fruiamo i film in modo solitario ma di tutte le mode dell’espressione artistica credo che il cinema sia quello che può ottenere un più forte stato emotivo e in certi casi persino una certa influenza”.

Inevitabile poi un passaggio di stampo calcistico, passione mai negata da Sorrentino, anzi parte sostanziale dell'impianto narrativo di diverse sue opere. Vista la presenza di Guardiola e Baggio a Che Tempo Che Fa, Fazio gli ha chiesto un commento e Sorrentino non ha avuto dubbi: "Baggio è il vice Maradona”. 

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