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“Opera di scarso valore artistico”, il Ministero della cultura negò i fondi al film di Paola Cortellesi

Il film di Paola Cortellesi, fenomeno al botteghino con 20milioni, era stato escluso dai fondi ministeriali per la realizzazione del progetto. Il motivo? Secondo quanto riportato da Repubblica l’opera risultava di “scarso valore artistico e di qualità non straordinaria”
A cura di Ilaria Costabile
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Il film di Paola Cortellesi, C'è ancora domani, è diventato un vero e proprio fenomeno al botteghino, conquistando il terzo posto negli incassi del 2023, raggiungendo la vetta dei venti milioni di euro, un record, che da tempo un film italiano non raggiungeva una volta approdato in sala. Eppure, il Ministero della Cultura aveva ritenuto il progetto "un'opera di scarso valore artistico", impedendogli di accedere ai fondi dello Stato.

Il motivo per cui C'è ancora domani non ha ricevuto fondi

A spiegare nel dettaglio la faccenda è Repubblica, a cui Alberto Pasquale, il presidente di Umbria Film Commission spiega, citando quando dichiarato una volta concluso il bando del Ministero che "Il progetto si è classificato al 51mo posto, l’ultimo, in quanto “Progetto di opera non giudicata di straordinaria qualità artistica in relazione a temi culturali, a fatti storici, eventi, luoghi o personaggi che caratterizzano l’identità nazionale". Un'affermazione che, visto il successo del film, non corrisponde alla realtà dei fatti.

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Replica Ufficio Stampa MIC: “Bocciato da Franceschini"

La decisione della Commissione che ha bocciato il film di Paola Cortellesi porta la data del 12 ottobre 2022. Il Ministro della Cultura allora in carica, che ha nominato la Commissione, non era Gennaro Sangiuliano che ha giurato il 22 ottobre 2022”. Lo precisa l’Ufficio Stampa del Ministero della Cultura che aggiunge: “Le date non mentono. La bocciatura di questo film di grande successo, diventato il simbolo della lotta delle donne contro la violenza di genere, non è imputabile a un organismo nominato dal Ministro Sangiuliano né è avvenuto in data in cui lui era in carica. Spiace, infine, che questa polemica sia inserita nel discorso più generale legato a questo importante tema. Il Ministero della Cultura è in prima fila, con le sue nuove attività presentate qualche giorno fa insieme ai Ministri Giuseppe Valditara ed Eugenia Roccella, per promuovere una cultura del rispetto e dell’educazione”.

Il film di Paola Cortellesi è molto bello, consiglio di vederlo. Se fosse dipeso da me, sarebbe stato in cima alla lista delle opere finanziate. Questo conferma il lavoro con cui stiamo riformando l’intero sistema. Per fortuna che, a breve, nel pieno rispetto della normativa, ci sarà una nuova commissione”, dichiara il Ministro Sangiuliano.

Il bando per ottenere i fondi del ministero

Su Repubblica, però, viene spiegato come C'è ancora domani fosse stato introdotto in una sottocategoria apposita, dedicata a 51 film in gara, che avrebbero potuto ottenere i soldi del Ministero della Cultura, ovvero quei progetti il cui costo non avrebbe superato i 5 milioni di euro. I fondi potevano essere assegnati a tre film che sono stati: Rapito di Marco Bellocchio, Comandante di Edoardo De Angelis e Confidenza, film che ancora non è arrivato in sala ma che è tratto dal romanzo di Domenico Starnone. I primi due titoli hanno ottenuto rispettivamente 630mila euro, il terzo invece ne ha guadagnati 350mila. Il film di Paola Cortellesi non solo è stato escluso dai beneficiari dei fondi, ma è anche risultato ultimo in graduatoria, ma secondo il ministero si spiegherebbe con il fatto che sia C'è ancora domani, sia Le assaggiatrici, film di Silvio Soldini, fossero stati esclusi. Alberto Pasquale, quindi, commenta la questione dicendo: "Si può imputare al ministero della Cultura quanto meno poca chiarezza nella comunicazione, non c’è nessun distinguo, nessuna postilla da cui la differenza possa essere dedotta". Dal Ministero, ora, battono in ritirata e fanno notare come il film, il cui incasso è stato al di sopra di ogni aspettativa, adesso ha guadagnato un ritorno economico pari a 3,5 milioni di euro, grazie al tax credit, la legge sul recupero del credito di imposta.

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