Oltre il 60% italiani non è mai andato al cinema nel 2022
Nel 2022 oltre il 60% della popolazione non si è mai recata al cinema. Questo dato allarmante conferma l'attuale crisi delle sale in Italia, contenuto nel report Swg per il Ministero della Cultura presentato al Lido dalla sottosegretaria Lucia Borgonzoni. Le 46 pagine dell'indagine affrontano un tema di grande attualità, ovvero come riportare il pubblico in sala? Tra le soluzioni proposte dal campione, risultano: un'offerta di film più interessanti, igiene, sconti, comfort e innovazione.
Al netto di un dato sconfortante che restituisce un quadro avvilente per gli esercenti, con sale disertate a favore della fruizione casalinga, il desiderio degli italiani di tornare al cinema non sarebbe così flebile: secondo il report infatti il 51 % in più, rispetto al primo trimestre 2022, vorrebbe andarci più spesso.
Lo scorso luglio, se ne è parlato nel corso dell'Umbria Cinema Festival, al primo incontro del Film Business Think Tank voluto da Alberto Pasquale, direttore dell'Umbria Film Commission. È emerso che c'è un'eccessiva produzione di cinema che non ha mercato e che non ha esito in sala, senza contare il baratro degli incassi, meno 60% che diventa meno 70% sul cinema italiano con l'evidenza di nessun film nella top 15 di stagione e solo 7 che hanno superato 1 milione.
"Mentre per la serialità, che a mio parere è cinema al quadrato, la selezione dei progetti a monte e poi in corso di realizzazione è severissima, sul cinema sono saltati i meccanismi di selezione" ha osservato Riccardo Tozzi, fondatore di Cattleya, "lo spettatore di cinema non a caso è pienamente soddisfatto della serialità che vede in streaming proprio per la qualità del prodotto", ha aggiunto.
La situazione appare critica e nel frattempo a Venezia79 si sta discutendo di influencer sui red carpet e look all'ultimo grido. L'attenzione sembra calare sui film in concorso, quelli che poi andranno a riempire il cartellone delle prossime proiezioni in sala, proprio perché l'intenzione di disattendere ancora una volta questa esperienza non sembra essere granché cambiata. Cosa sta diventando il cinema e come andrà a collocarsi nel novero di una proposta culturale? Ci si chiede se basteranno misure e migliorie a livello strutturale o agevolazioni economiche, visto che nemmeno la notizia dei film a 3.50 euro ha generato chissà quale interesse di massa. È certo che la Pandemia ha spento definitivamente l'entusiasmo della condivisione portando il mercato all'asfissia, ma è altrettanto indubbio che già in era pre Covid l'analisi dei box office non fosse così indolore.