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Mixed by Erry: il film

Mixed by Erry, Enzo Mazza: “Celebrati da eroi, ma sono come il ‘pezzotto’ del calcio in Tv”

Parla l’amministratore delegato di FIMI, al tempo a capo dell’entità contro la pirateria musicale che incastrò i fratelli Frattasio, artefici di Mixed by Erry: “Il fenomeno era enorme, si ritengono vittime di un sistema, ma hanno tolto molto spazio a nuovi talenti. Provarono a riabilitarsi quando capirono di avere addosso le forze dell’ordine”.
A cura di Andrea Parrella
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Il libro di Simona Frasca, il film diretto da Sydney Sibilla, l'attenzione mediatica di livello nazionale. Il fenomeno pirata di Mixed By Erry creato dai fratelli Frattasio Enrico, Peppe e Angelo riemerge dalle ceneri degli anni Ottanta e Novanta attraverso il racconto di una vicenda che fa parte della storia recente di Napoli e ne è a suo modo emblema. Come nasce il più noto marchio di musica piratata d'Italia? Chi sono i  Frattasio e cosa fanno oggi? Come sono finiti al centro delle indagini che hanno portato al loro arresto nel 1997? A raccontare a Fanpage.it la vicenda è Enzo Mazza, oggi CEO di FIMI (Federazione dell’Industria Musicale Italiana) e al tempo della vicenda segretario generale di FPM (Federazione contro la Pirateria Musicale) istituita proprio per contrastare il fenomeno dilagante in quegli anni. Un punto di vista alternativo e fortemente critico verso il mitologismo dei Frattasio che sta emergendo in queste settimane.

Oggi si faticano a capire l'impatto della pirateria musicale al tempo. Ci racconta perché Mixed By Erry divenne un caso?

La federazione contro la pirateria musicale nasce nel 1995. L'industria discografica aveva individuato un problema enorme di pirateria dilagante in Italia, quindi la FIMI e la federazione internazionale avevano deciso di creare questa entità di cui io fui nominato segretario generale.

Cosa emerse?

Iniziammo a guardarci in giro, il fenomeno era enorme, c'erano centinaia di migliaia di musicassette in circolazione e stava iniziando anche il mercato dei CD. Le prime informazioni ci dicevano che le centrali prevalenti di questo fenomeno si trovavano proprio a Napoli. Si iniziarono a raccogliere elementi su questa entità con un marchio ben noto, Mixed By Erry appunto.

Prima il fenomeno era del tutto sconosciuto, o semplicemente tollerato?

Avvenivano molti sequestri, ma sempre scollegati tra loro, un po' la SIAE, un po' la finanza, ma rimaneva un'attività saltuaria come quello che accadeva con le sigarette. Non si affrontava strutturalmente il problema. Noi iniziammo a fare a svolgere un'attività istituzionale e lobbistica, avevamo rapporti stretti con il consolato americano a Napoli e ricordo un incontro alla Prefettura dove mi fu detto: "dottore, ma con tutti i reati che ci sono, meglio le cassette false che la droga". Mai frase fu più infelice, perché noi riuscimmo a dimostrare che il fenomeno era dilagante, anche grazie alle indagini che il commissariato del tempo, con il magistrato D'Angelo, iniziarono a fare analizzando i flussi di questo commercio. Il ragionamento che venne fuori fu di un fenomeno enorme e potenzialmente sottovalutato dalle istituzioni. Un business ad altissimo ricavo e poco rischio, proprio perché tutti pensavano alle sigarette e alla droga come termine di paragone.

I Frattasio furono i soli a balzare all'occhio?

La prima organizzazione identificata fu proprio quella della famiglia Frattasio, per quanto poi emersero molte altre entità.

Loro si difendono dicendo che non hanno penalizzato la musica, ma anzi hanno permesso a molti artisti locali di emergere.

Dall'altra parte del cancello noi vedevamo un danno per artisti e case discografiche poco quantificabile. Che loro poi dicano di aver prodotto anche artisti napoletani contenti delle cassette che circolavano e gli permettevano di fare concerti, è una difesa che regge poco, visto che loro i grandi business li facevano sugli artisti internazionali in classifica. I soldi veri si facevano così, i cantanti locali rappresentavano una minima parte. Il fatto culturale in realtà è rimasto, quello che lascia un po' l'amaro in bocca di queste operazioni culturali, in cui si fa emergere questa come una sorta di industria alternativa che generava benefici perché da un lato vendeva prodotti a basso costo se paragonato a quello dei CD originali e dall'altro faceva vivere famiglie nel napoletano che altrimenti non avrebbero avuto possibilità di vivere legalmente, somiglia al discorso del pezzotto con le partite di calcio. Andate a dire a De Laurentiis o gli altri presidente di calcio che il pezzotto è una cosa simpatica, vedete cosa rispondono. Descrivere quello dei Frattasio come una vicenda simpatica e divertente è rischioso, come dire che oggi, il pezzotto non penalizza l'industria del calcio.

Il fenomeno Mixed By Erri viene attenzionato da magistratura e istituzioni dopo più di dieci anni, in particolare negli anni in cui avviene il passaggio dalle musicassette ai CD. Perché l'attenzione arriva così tardi?

La task force viene creata proprio perché c'era questa inerzia da parte delle istituzioni italiane. Il nostro compito non era infatti convincere solo le istituzioni, ma la magistratura, il governo, a veicolare l'attenzione sulla questione. Non a caso il governo americano aveva creato una watch list dei paesi dove c'era più falso rispetto alla proprietà intellettuale e per questi paesi si profilava una sanzione commerciale. La Cina e l'Italia erano tra questi paesi. Ecco perché ci attivammo subito.

C'erano solo loro?

Non c'era solo Mixed By Erri, emersero molte altre realtà, ad esempio avemmo riscontro con un'altra organizzazione molto grossa gestita da una persona chiamata l'imperatore. I Frattasio si descrivono sempre come dei perseguitati a dispetto di quanto accaduto agli altri, ma non era così, noi iniziammo a colpire quelli in prima linea, per poi andare a cercare tutto il resto.

Altro aspetto che emerge dalle testimonianze raccolte nel libro di Simona Frasca è che o Frattasio ci tengono a tracciare la loro distanza dal sistema malavitoso.

Beh in realtà lì c'è un'altra questione, ben evidenziata dalla DDA di Napoli al tempo, cioè che non è che la camorra fabbrichi CD falsi o faccia il pezzotto. La camorra è come uno Stato che governa su attività commerciali e illegali, cui chiede dei soldi. Nessuno di noi ha mai detto che le organizzazioni criminali producessero CD o che i Frattasio fossero dei camorristi. Però loro esercitavano l'attività nella zona del clan Giuliano ed è chiaro che parte dell'indotto finisse lì. Questo è uno scenario ben tracciato negli anni successivi con le indagini della commissione anti contraffazione nata in parlamento, emerse che queste attività illegali generavano ricavi poi distribuiti ai vari clan delle zone. Non si può dire fossero dei camorristi, ma rappresentavano un segmento di alto profitto a basso rischio che contribuiva a quel sistema.

Ad oggi il fenomeno della pirateria ha ancora molto peso?

La pirateria musicale si è ridotta in maniera sostanziale grazie a tanti fattori, dallo streaming alle nuove regolamentazioni. Sul fronte musicale la pirateria ha un peso molto basso, rilevato soprattutto su alcuni fenomeni particolari come le chat di Telegram in cui ci si scambiano brani appena usciti, oppure lo stream reaping da Youtube, con app che consentono di scaricare i brani sulla piattaforma. Ma è tutto molto marginale rispetto a quanto accadeva all'epoca, di fatto superato da internet, visto che il vero problema, con Napster, diventò la pirateria digitale. Qualche anno fa ero a piazza Dante e mi sono fermato a una bancarella che conoscevo, perché avevo notato vendesse CD. Chiesi come mai non ci fossero più dischi e lui mi disse: "Dottore, internet ci ha rovinati!".

La mitologia di Mixed By Erri si fermava a Napoli o pesava anche fuori?

Io ricordo gli appelli dei negozianti di Napoli, Puglia, Sicilia, al tempo il fenomeno aveva un peso drammatico. Ma la pirateria allora era un fenomeno circoscritto al sud con molte esportazioni che arrivavano anche al nord. Successivamente a Mixed By Erri sono emerse organizzazioni internazionali con triangolazioni che portavano i falsi, tramite ad esempio San Marino, ad arrivare anche in America.

Il marchio stesso fu un'ingenuità dei Frattasio, perché in qualche modo li svantaggiò rendendoli più riconoscibili di altri.

Esatto, questa è una specificità fondamentale. Io ricordo che dopo Mixed By Erri sparirono tutti i segni distintivi. Ricordo che c'erano le famose cassette col quadrifoglio, riconoscimento di una certa organizzazione. Ma va detto che il marchio era fondamentale per spartirsi le aree, perché poi le aree erano di competenza di specifiche famiglie malavitose. D'altronde successivamente, dalle indagini, sono emerse faide tra i clan per il controllo del mercato dei CD falsi.

Un loro tentativo di riabilitarsi c'è stato?

Quando i Frattasio si accorsero di avere addosso le forze dell'ordine in maniera abbastanza seria, Enrico decise di abbandonare il mondo del falso e di aprire questo famoso negozio, Sciué sciué, annunciando un cambio di registro definito anche attraverso un annuncio in una televisione locale, in cui dicevano di voler diventare gli esportatori della musica italiana nel mondo. La mattina dopo arrivò la polizia per arrestarli. Ricordo vagamente che in una delle intercettazioni c'era la moglie che gli consigliava di andare al Maurizio Costanzo Show e dire che erano le multinazionali a volerli scacciare.

Che buco ha creato nel mercato?

Difficili da quantificare. Non si capisce che questo mercato parallelo sottraeva risorse per la creazione e nascita di nuovi talenti. Perché la pirateria si accanisce su quello che è il successo, non produce altro. Se tu produci il successo, togli linfa al mondo della discografia che di base investe sui nuovi talenti con i ricavi dei successi. Se vai ad arginare quelli, inaridisci la dinamica.

Il fascino della pirateria è eterno.

Erano le stesse istituzioni o gli esponenti del mondo culturale ad avvalorare questa logica, dicendo che in fondo non facessero nulla di male con quelle cassette, perché dall'altra parte c'erano dei ricconi. Ma non è nemmeno solo un problema di Napoli e dell'Italia. Pirate Bay, quel grande sito pirata svedese protagonista della serie Tv su Spotify, ne è un caso esemplare. Il creatore, Sunde, fu eletto a eroe nazionale che si batteva contro le grandi multinazionali della musica e del cinema. Ne è nato addirittura un partito a sostegno di queste tesi. Un concetto che è appartenuto molto all'era in cui la rivoluzione digitale rappresentava il mezzo per combattere la globalizzazione. In fondo Sunde è stato il Mixed By Erry in salsa svedese.

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