Mario Martone presenta il film su Massimo Troisi: “Era sottovalutato come regista, lui ne soffriva”
Mario Martone ha presentato a Torino il docufilm “Laggiù qualcuno mi ama”, tutto su Massimo Troisi. Un racconto sincero e non esclusivamente aneddotico, tant'è che sono presenti anche artisti che non lo hanno conosciuto ma che sono stati fortemente influenzati dall'opera dell'attore scomparso il 4 giugno 1994. Nel docufilm anche la voce di Paolo Sorrentino che racconta il rapporto con quel tipo di cinema: "Una dimensione comica unita a un'esplorazione dei sentimenti".
Le parole di Mario Martone
"Laggiù qualcuno mi ama" è il documentario che Mario Martone ha presentato al Torino Film Festival: cinque minuti in anteprima. Il docufilm è prodotto da Indiana con Vision Distribution e Medusa, uscirà nelle sale il 19 febbraio, in quello che sarebbe stato il 70esimo compleaonno del comico:
Volevo riportare il Troisi regista al cinema, dove merita di stare. Non ho adottato l’approccio standard del documentario di testimonianze e non ho voluto interpellare nessuno che l’abbia conosciuto. A parte Anna Pavignano, che l’ha scritto insieme a me e che ha racconti molto dolci e intimi del tempo trascorso con Massimo. Invece ho cercato persone che hanno qualcosa da dire sul suo cinema e che a vario titolo ne sono state ispirate. Diciamo che come modello di riferimento avevo lo Scorsese di Directed by John Ford. Questo documentario avrei potuto titolarlo Massimo and Me.
Il Massimo Troisi regista raccontato da Mario Martone
"Il mio non sarà un film aneddotico ci saranno dei compagni di viaggio che non necessariamente lo hanno conosciuto" ha spiegato Mario Martone che ha voluto porre l'accento sul Troisi regista. Da questo punto di vista, molto sottovalutato dalla critica: "Grande comico e grande attore, ma era anche un grande regista: da questo punto di vista era sottovalutato e lui ne soffriva". Sei le regie più una non accreditata, quella de "Il postino" che è firmata da Michael Radford ma non è mai stato un mistero la collaborazione tra i due, visto che il progetto nacque proprio dopo l'innamoramento di Troisi per il romanzo "Ardiente paciencia" di Antonio Skármeta, da cui il film è tratto.