Marilyn è latina nel film Blonde, Ana De Armas: “Al provino non ho nemmeno badato all’accento”
Ana de Armas è Marilyn Monroe nell’attesissimo biopic in uscita su Netflix il 28 settembre e presentato alla Mostra del cinema di Venezia. È Norma Jeane, nella vita che precede l’accesso al mondo di Hollywood, ed è le mille personalità di un mito che cerca una sua consistenza umana, qualora esista.
“Avevo un’idea superficiale di lei, ora vado regolarmente sulla sua tomba”, racconta il regista Andrew Dominik. “Abbiamo cominciato le riprese il 4 agosto di qualche anno fa, giorno della morte di Marilyn, non è stato pianificato. Abbiamo girato nella vera casa in cui ha vissuto con sua madre, e nella stanza in cui è morta. A Los Angeles ci sono tracce di lei ovunque”.
L'infanzia traumatica di Norma Jeane centrale nel film
Il film, che vede tra i suoi produttori anche Brad Pitt, si concentra sull’infanzia di Norma Jeane, sui traumi della bambina che dormiva in una cassettiera in simbiosi con una madre problematica, la stessa che tenterà di liberarsi di lei immergendola in una vasca di acqua bollente, e che vive il rapporto col padre mai conosciuto tramite un poster attaccato alla parete, in uno squallido appartamento di West Hollywood. “Norma le ha salvato la vita inizialmente, poi l’ha sopraffatta”, racconta il regista durante la conferenza stampa di presentazione a Venezia. “Volevo mostrare come i traumi infantili possono condizionare la vita adulta”.
Le polemiche sulle origini cubane di Ana de Armas
Da quando è saltato fuori il nome di Ana de Armas, affascinante Bond Girl dai tratti latini in No Time To Die, le sue origini sono state prese di mira. Un’attrice cubana con accento sudamericano interpreterà Marilyn Monroe? Si grida allo scandalo ancor prima di vedere il film. Il regista si sarebbe innamorato sin da subito di lei, che ha tentato di lasciare le polemiche fuori dal set e di concentrarsi unicamente sullo studio maniacale del suo personaggio. “Mi sono presentata ai casting con un’orrenda parrucca bionda e senza badare all’accento”, spiega a Venezia. “Non ho preso parte a questo film per far cambiare idea su di me… Sarà quel che sarà. Ho sentito sulle mie spalle tutto il peso e la tristezza di Marylin e forse non volevo liberarmene, era come se fosse successo a me, non volevo proteggermi”.