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“Mando un bacino a Pupi Avati”, il ministro Giuli risponde al regista dopo le critiche

La risposta provocatoria del ministro dopo le critiche del regista sullo stato di salute del cinema: “Mando un bacino a Pupi Avati. Le proposte per un’Agenzia o un Ministero ad hoc rappresentano stimoli per un confronto costruttivo multilivello”.
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Il ministro della Cultura Alessandro Giuli è intervenuto al Question time della Camera e ha replicato alle critiche di Pupi Avati sulla gestione del settore cinematografico. "Mando un bacino a Pupi Avati", ha dichiarato in apertura con ironia, "le proposte per un'Agenzia o un Ministero ad hoc rappresentano stimoli per un confronto costruttivo multilivello", ha affermato il ministro.

La critica precedente di Pupi Avati al ministro Giuli

La risposta del ministro arriva dopo le dichiarazioni rilasciate dal regista de "La casa dalle finestre che ridono" a fine febbraio, quando il regista aveva commentato con scetticismo l'ottimismo di Giuli sullo stato di salute del cinema italiano. "Chi dice questo non conosce lo stato di salute del settore. Non mi sembra che Giuli sia stato nominato per la sua conoscenza del cinema", aveva dichiarato il regista, sottolineando come il successo di pochi film di registi affermati come Özpetek o Genovese non rifletta la realtà di un settore in cui molte produzioni incassano cifre irrisorie a fronte di investimenti milionari. Al centro della polemica c'è la proposta, avanzata dallo stesso Avati e sostenuta trasversalmente da figure politiche come il ministro degli Esteri Antonio Tajani e la segretaria del PD Elly Schlein, di istituire un'agenzia tecnica e bipartisan che si occupi specificamente del settore cinematografico. Un organismo che, nelle intenzioni del regista, dovrebbe essere gestito da "persone che si occupano di cinema e che lo conoscono", lontano da logiche politiche o ideologiche.

La risposta conciliante di Giuli

Al di là della punzecchiatura, con il suo intervento alla Camera, Giuli sembra tendere una mano verso il regista e i sostenitori della proposta. "Le proposte finalizzate all'istituzione di un'Agenzia o di un Ministero ad hoc per il settore cinema e audiovisivo rappresentano stimoli interessanti per un confronto costruttivo multilivello", ha affermato il ministro, inserendo tuttavia queste proposte nel contesto di una "riforma già in atto" che il Ministero sta portando avanti per riorganizzare l'intera filiera del cinema e dell'audiovisivo.

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