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L’ex Ministro Franceschini sui fondi negati al film di Paola Cortellesi: “Si rispettano le scelte delle commissioni”

Dario Franceschini, ex ministro della Cultura, replica alle parole di Gennaro Sangiuliano che scarica sul suo predecessore la scelta di non aver sovvenzionato con i fondi ministeriali il film di Paola Cortellesi, ritenuto “un’opera di scarso valore artistico”. In realtà a prendere questa decisione è stata una commissione, sulle cui scelte il ministro non può interferire.
A cura di Ilaria Costabile
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È di queste ore la notizia che il fenomeno di incassi al botteghino del 2023, ovvero C'è ancora domani, prima regia di Paola Cortellesi, non abbia ricevuto i fondi necessari alla sua realizzazione perché ritenuto un "progetto di scarso valore artistico". I risultati ottenuti dal film in sala dicono tutt'altro e mentre l'attuale Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, dichiara che questa scelta si è verificata durante il ministero di Dario Franceschini, scaricandosi di ogni responsabilità, quest'ultimo replica in una nota che si è fidato della commissione nominata per prendere decisioni di questo tipo che, quindi, non essendo condivise, non potevano essere contestate.

Le dichiarazioni di Dario Franceschini

L'ex ministro della Cultura, Dario Franceschini, è intervenuto subito sulla questione commentando le parole del suo successore, Gennaro Sangiuliano, il quale ha ha dichiarato che se fosse dipeso da lui C'è ancora domani "sarebbe stato in cima alla lista delle opere finanziate". Il senatore del Pd, dicendosi preoccupato per queste affermazioni, ha infine affermato:

Io ho trovato splendido il film di Paola Cortellesi, ma il compito di un ministro è solo tutelare l'autonomia della commissione tecnica e rispettarne le decisioni, incluse quelle, come in questo caso, non condivise. Un ministro che interferisce nelle decisioni di una commissione che eroga finanziamenti con valutazioni personali o politiche commette un reato. Forse è bene ricordarlo. Per questo ho letto stupefatto e preoccupato le affermazioni del ministro Sangiuliano.

La commissione che ha escluso il film di Paola Cortellesi

La commissione di cui parla il ministro, formata da 15 esperti, è stata nominata a marzo 2022 e la valenza del mandato è di due anni. Costoro, poi, formano altre sotto commissioni che hanno il compito di stabilire quali opere siano meritevoli dei fondi ministeriali, nel caso del film di Paola Cortellesi, si tratta della quarta sottocommissione che si occupa nello specifico di "Produzione di opere cinematografiche difficili, con modeste risorse finanziarie e opere cinematografiche di particolare qualità artistica – Attribuzione qualifica film d’essai – Cinecircoli e sale della comunità – Associazioni culturali di cultura cinematografica – Qualifica film difficile". 

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La risposta da parte della commissione

Repubblica ha contattato uno dei membri della suddetta commissione, ovvero Valerio Toniolo, che dal 2014 lavora attivamente per il Ministero della Cultura, ricoprendo vari incarichi, il quale ha sottolineato: "Non spetta alle commissioni comunicare con la stampa, ma il loro compito è quello di prendere decisioni, basate su parametri chiari, che vengono verbalizzate passo passo". Obbligo degli esperti, infatti, secondo decreto emanato dal ministero, è quello di comunicare le motivazioni dietro ogni scelta presa in esame durante il loro mandato. I film che hanno beneficiato dei fondi ministeriali, prodotti nel 2023, sono tre: Rapito di Marco Bellocchio, Comandante di Edoardo De Angelis e infine Confidenza tratto dal romanzo di Domenico Starnone. Si tratta di progetti la cui realizzazione non avrebbe superato i cinque milioni di euro e che hanno ricevuto dallo Stato rispettivamente 630mila euro per i primi due, e l'ultimo citato 350mila.

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