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L’Anica annuncia l’aumento di film italiani all’estero, Rutelli: “Dobbiamo essere ancora più bravi”

Secondo l’Anica, la distribuzione dei film italiani all’estero è in crescita, con un incremento significativo negli ultimi 5 anni. Francesco Rutelli, presidente Anica, dichiara: “Mercato più vasto, dobbiamo essere più bravi”.
A cura di Ilaria Costabile
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Buone notizie per il cinema italiano, stando al rapporto stilato da eMedia per l'Anica, i film italiani che hanno la possibilità di circolare anche all'estero sono aumentati nell'arco degli ultimi quattro anni. L'obiettivo è quello di migliorare ancora di più questo dato e di portare ancora di più le produzioni fuori dai confini dell'Italia, puntando anche alle co-produzioni.

L'aumento dei film italiani all'estero

Secondo i dati raccolti nell'ultimo rapporto Anica, c'è stata una progressione negli ultimi cinque anni che conta dai 43-52 film circolati nel 2017 ai 96-118 del 2021, questo è indice di un importante incremento della presenza dei film italiani sui mercati esteri. Lo studio ha interessato non solo i film che arrivano in sala, ma anche le produzioni destinate alla televisione e allo streaming, in modo da "fornire una lettura generale del fenomeno della circolazione all’estero della produzione nazionale, della distribuzione internazionale e dei valori economici generati". Francesco Rutelli, presidente dell'Anica (Associazione nazionale dell'industria del cinema e l'audiovisivo) ha dichiarato che l'obiettivo dei prossimi anni sarà quello di aumentare ancora di più il numero raggiunto finora, incentivando le produzioni, in modo da assestare la presenza dei film italiani all'estero.

I benefici della distribuzione fuori dall'Italia

Lo studio mette in luce come le coproduzioni internazionali si rivelino il principale veicolo per la circolazione dei film italiani all'estero. Queste collaborazioni, con una conseguente distribuzione sui mercati internazionali ha avuto una risposta anche in termini economici, sul rapporto si legge:

Il valore economico complessivo generato dalle collaborazioni internazionali sul quadriennio 2017-2020 è stimato in circa 92 milioni di euro. Più del doppio del capitale attratto nei quattro anni precedenti (2013-2016), pari a circa 41 milioni di euro. L’incremento è dunque un netto +124%. Ed è anche più che raddoppiato il numero dei titoli che, nell’arco dei cinque anni esaminati, ha avuto una circolazione sovranazionale.

Punti di forza di questi anni in cui si è potuto assistere ad un significativo incremento, sono "la progressiva internazionalizzazione delle industrie e del mercato nazionale con sempre maggiore capacità di ideazione e produzione di titoli adatti anche alla circolazione estera; la forza del cinema d'autore e la presenza nei Festival internazionali; le norme sul tax credit a sostegno della produzione". Questo consentirebbe il passaggio da un prodotto prevalentemente distribuito sul territorio nazionale a qualcosa di più ampio respiro, indirizzato anche ad altre realtà.

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