La società della neve, la storia vera del disastro delle Ande raccontata nel film su Netflix
La società della neve è un film diretto da J. A. Bayona e disponibile su Netflix dal 4 gennaio 2024. Il film, subito balzato in cima ai più visti, racconta la vera storia del disastro aereo delle Ande avvenuto il 13 ottobre 1972. Questo tragico evento coinvolse il volo 571 delle Forze Aeree dell’Uruguay, che trasportava la squadra di rugby degli Old Christians Club. I sopravvissuti si ritrovarono in condizioni d'emergenza inverosimili e furono persino costretti a ricorrere al cannibalismo per sopravvivere, cibandosi dei resti dei morti nello schianto.
La storia vera del disastro aereo delle Ande
A bordo del volo c'erano 45 persone, tra cui 40 passeggeri e 5 membri dell'equipaggio. Il disastro si verificò a 3.657 metri di altitudine sulla Cordigliera delle Ande. Dopo l’impatto, solo 29 dei 45 passeggeri sopravvissero inizialmente, trovandosi intrappolati in uno degli ambienti più ostili al mondo. I sopravvissuti lottarono contro una serie di situazioni incredibili: freddo estremo, non in ultimo, la fame e la sete. Per riuscire a sopravvivere, trovarono riparo all'interno della fusoliera, utilizzando sedili, vestiti e valigie al fine di chiudere lo squarcio dell'aereo. Nei primi giorni, i sopravvissuti si alimentarono con le scarse provviste a bordo che presto si esaurirono. Per questo motivo, furono costretti a prendere la decisione drammatica di ricorrere al cannibalismo, consumando la carne dei loro compagni deceduti.
Il racconto di Roberto Canessa e Fernando Parrado
Roberto Canessa e Fernando Parrado, due dei sopravvissuti, furono protagonisti di una disperata spedizione per cercare aiuto. Dopo giorni di cammino, Parrado e Canessa incontrarono un uomo, Sergio Catalan, che li aiutò a mettersi in contatto con i soccorritori. Alla fine, 16 dei sopravvissuti furono salvati il 23 dicembre 1972, dopo 73 giorni di agonia. Riguardo quell'esperienza, proprio Roberto Canessa ha dichiarato in una intervista al Corriere della Sera: "Ricordo tutto di quei giorni. E oggi dico: si fa quello che si può, come sulla Cordigliera. La carne umana? All'inizio ero contrario, poi pensando a mia madre mi decisi: volevo tornare a casa".
Chi fine hanno fatto i sopravvissuti dopo l’incidente aereo
L'ultimo a essere morto è stato Sergio Catalan, all'età di 91 anni nel 2020. Fernando Parrado, dopo l'incidente, ha completato i suoi studi e intrapreso una carriera come pilota professionista, diventando in seguito un personaggio televisivo e dedicandosi alle persone con disturbi post-traumatici. Roberto Canessa ha continuato i suoi studi in medicina ed è diventato un cardiologo pediatrico di fama. Entrambi hanno continuato a raccontare la loro storia, contribuendo a mantenere viva la memoria di quell'esperienza traumatica. Il luogo dell'incidente è diventato una sorta di ritrovo oltre a essere una meta attiva tuttora per tutti gli escursionisti e gli appassionati.