Jonathan Glazer e l’Oscar per La zona d’interesse: “Mostra dove può condurci la disumanizzazione “
La Zona d'interesse è il miglior film internazionale agli Oscar 2024. La pellicola diretta da Jonathan Glazer ha confermato i pronostici della vigilia, imponendosi come uno dei film più significativi della stagione in corso, ma anche degli ultimi anni, vista la potenza del messaggio trasmesso. Nel suo discorso di ringraziamenti per il premio ricevuto, il regista del film che racconta la vita quotidiana della famiglia del gerarca nazista Rudolf Hoss, comandante e fondatore del campo di concentramento di Auschwitz, che si consuma al confine con il muro di cinta del campo di concentramento nella più totale indifferenza per ciò che accade al di là di quel muro.
Il discorso di Glazer agli Oscar 2024
Un'opera di enorme potenza, che Glazer ha voluto sostanziare con il discorso pronunciato sul palco dopo l'annuncio della vittoria del film da lui diretto:
"Tutte le nostre scelte sono state fatte per riflettere e confrontarci nel presente, non per dire guarda cosa hanno fatto allora, ma cosa facciamo adesso.
Glazer quindi ha aggiunto: "Il nostro film mostra dove la disumanizzazione può condurci nella sua forma peggiore. Ha plasmato tutto il nostro passato e presente." Il regista, che è ebreo, ha aggiunto: "Siamo qui come uomini che rifiutano la loro ebraicità e l'Olocausto vengano strumentalizzati da un'occupazione che ha portato al conflitto così tante persone innocenti. Le vittime del 7 ottobre in Israele o degli attacchi in corso a Gaza sono le vittime di questa disumanizzazione. Come possiamo resistere?". Infine ha precisato che le sue parole sono in difesa di tutti:
Che si tratti delle vittime del 7 ottobre in Israele o dell'attacco a Gaza, parlo di tutte le vittime di questa disumanizzazione, come possiamo sopportarla?
Di cosa parla La Zona d'Interesse
Glazer, parlando a BBC, aveva spiegato in precedenza che il suo film "guarda nelle zone d'ombra della capacità umana". La zona d'interesse film di Jonathan Glazer, trasposizione cinematografica del libro di Martin Amis. Il comandante del campo di concentramento di Auschwitz, sua moglie Hedwig, i loro cinque figli e altri personaggi vivono i loro giorni in quella che è conosciuta come l'area di interesse, di almeno 25 miglia attorno al campo, lontani dall'orrore che si consuma ogni giorno dietro quel muro che li separa.