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Il significato del finale di Povere Creature!, la liberazione sessuale cambia la società

Film con numeri più che convincenti in termini di incassi al botteghino e di presenza nelle sale, Povere creature! è tra i favoriti agli Oscar. A decretarne il successo hanno contribuito il passaparola sui social, l’interpretazione di Emma Stone e i temi trattati, ma non solo. Anche il finale è uno dei motivi del trionfo dell’opera di Lanthimos.
A cura di Eleonora di Nonno
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Leone d'Oro al Festival di Venezia 2023, 11 nomination agli Oscar e una protagonista come Emma Stone, vincitrice del Golden Globe per la sua interpretazione. Fattori che da soli non bastano a spiegare l'enorme successo al botteghino – e non solo – del film Povere creature! di Yorgos Lanthimos. Se l'ultima fatica del regista greco ha registrato ottimi risultati tra presenze e incassi nelle sale, forse il merito è anche degli accesi dibattiti scaturiti online e sui social. Così ora Bella Baxter, star del film, un cadavere rianimato da uno scienziato in seguito all'innesto di un cervello da bambina, dopo Londra, Lisbona e Parigi dell'epoca vittoriana, punta a conquistare il Dolby Theatre di Hollywood.

Povere creature!, il successo al box office e il potere del passaparola

Il totale al box office per Povere creature! ha sfiorato i 2,5 milioni di euro, conquistando il titolo di film più visto nell'ultimo weekend. Un successo riconducibile anche all'ondata di apprezzamento per un'opera che si inserisce bene in una stagione cinematografica che ha visto protagonisti C'è ancora domani e Barbie. Ma se Greta Gerwig e Paola Cortellesi avevano portato in scena protagoniste che affrontava il mondo con feroce gentilezza, l'eroina di Lanthimos affronta la vita con feroce onestà, schietta e fedele solo a sé stessa perché priva di ogni condizionamento sociale. Un'apparente ingenuità che le permette di affrontare temi come la liberazione sessuale, la libertà del corpo, la parità di genere, la compassione e in generale la questione femminile. La sua "forza" è il fatto che non ha idea di cosa la società – profondamente maschilista – si aspetti da lei. Il racconto è fonte inesauribile di spunti sull'attualità che offre agli spettatori ulteriori occasioni per discutere dell'opera, anche dopo le 2 ore 21 minuti di film.

Yorgos Lanthimos, Emma Stone, Willem Dafoe, Mark Ruffalo, and Ramy Youssef
Yorgos Lanthimos, Emma Stone, Willem Dafoe, Mark Ruffalo, and Ramy Youssef

La spiegazione del finale di Povere creature!

Nel lungo viaggio di Bella, assimilabile a un travagliato percorso di formazione, la protagonista si riferisce a sé stessa come a una "festa di cambiamenti". Durante tutta la durata del film paesaggi e situazioni vengono spesso ribaltati, in un'evoluzione riassunta dalle parole di uno dei personaggi: "Dobbiamo sperimentare ogni cosa. Non solo il bene, ma anche il degrado, la tristezza… così possiamo conoscere il mondo. E quando conosciamo il mondo, allora il mondo è nostro". E Bella Baxter dopo aver conquistato il mondo, vuole cambiarlo. Così nelle ultime scene del film sceglie una strada lavorativa che sicuramente non rispecchia lo specchio dei suoi tempi. Si costruisce una famiglia che potremmo definire "queer" e anche se, in un certo senso, si comporta come il suo creatore, l'opera che realizza punta a distruggere chi incarna il patriarcato, il maschilismo, la possessività e la malvagità. Insomma, tutti gli elementi che rendono le persone delle Povere creature!.

Barbie e Povere creature!: opere speculari e complementari  

Per quanto distanti anni luce tra loro, è impossibile non trovare punti di contatto tra Barbie e Povere creature!. Bella è maldestra e il suo modo di camminare ed esprimersi è sgraziato, Barbie è convenzionalmente perfetta. Eppure sono due facce della stessa medaglia. Entrambe sono il prodotto di un creatore ed entrambe, prima di conoscere il mondo, devono fare i conti con i pregiudizi e le storture della società. In tutti e due i film, poi, costumi e colori giocano un ruolo fondamentale. Nell'opera di Gerwig il mutamento della protagonista passa dalla trasformazione della sfumatura di rosa, così come in quello di Lanthimos i colori pastello lasciano progressivamente spazio a tinte dai toni neutri.

Margot Robbie ed Emma Stone
Margot Robbie ed Emma Stone

Un particolare, all'apparenza cruciale, le differenzia. Se a Bella viene trapiantato un cervello a Barbie, invece, una vagina (che le consentirà nella scena finale del film di recarsi da una ginecologa). Nonostante ciò, sarebbe riduttivo e in contrasto con il senso dei film pensare che le due protagoniste si riducano all'uno o all'altro organo, in un'accezione superficiale rispettivamente associati a ragionamento e riproduzione sessuale. L'autodeterminazione e la consapevolezze che hanno conquistato le rendono "donne vere", libere di intraprendere qualsiasi strada scelgano. Alcuni mettendo a confronto i film, si sono chiesti quale tra i due sia il più femminista, ricalcando uno schema fatto di riviltà che tende a porre le donne sempre le une contro le altre. Ecco, è bello immaginare che Bella e Barbie – vaccinate contro la cultura patriarcale – siano complici nella presa di coscienza sulla parità di genere.

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