Il monologo di Radiofreccia nello spot della Lega, Ligabue e Accorsi contro Salvini: “Violazione grave”
Attraverso un comunicato congiunto Luciano Ligabue, Stefano Accorsi e Domenico Procacci per la società Fandango annunciano pubblicamente una diffida alla Lega guidata da Matteo Salvini per l'utilizzo di un estratto del film Radiofreccia inserito in uno spot elettorale in circolazione sui social nelle ultime ore.
Il monologo del film nello spot
Lo spezzone in questione è forse il più celebre del film, quello recitato da Freccia (personaggio interpretato da Stefano Accorsi) diventato una sorta di simbolo generazionale. L'audio è stato inserito in uno spot che attacca il Pd e i suoi dirigenti, chiudendosi con l'invito al voto il prossimo 25 settembre. Questa la lettera di diffida, pubblicata per intero sui social proprio da Stefano Accorsi:
Oggi Domenico Procacci per la Soc. Fandango, Luciano Ligabue e Stefano Accorsi, rispettivamente produttore, autore e attore del film “Radiofreccia”, comunicano di avere formalmente diffidato, a mezzo dei loro legali, la “Lega per Salvini Premier” dall’utilizzo di un brano audio con la voce di Stefano Accorsi tratto dal film “Radiofreccia" illegittimamente inserito all’interno di un video elettorale attualmente diffuso su tutti i social media e ripreso dalla stampa. Nella loro diffida i suddetti hanno contestato la gravissima violazione dei loro diritti sul film e la spregiudicata utilizzazione dello stesso in una presentazione al pubblico che lascia anche chiaramente presumere una adesione al contenuto del messaggio, da cui invece gli stessi radicalmente si dissociano.
La diffida alla Lega e la richiesta di rimozione dello spot
La lettera prosegue con un chiaro invito all'immediata rimozione del contenuto: "La Lega ha infatti usato il “credo laico” di Radiofreccia per la propria campagna elettorale, senza chiedere alcuna autorizzazione (che non sarebbe stata concessa), e con grave sprezzo della legge sul diritto d’autore. La diffida contiene l’invito alla immediata rimozione dal video di qualsiasi elemento tratto dal film e riserva ogni più ampia tutela legale, in sede civile e penale".
Questo, invece, il link dello spot ancora presente sulla pagina Twitter di Matteo Salvini: