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Il film su Emily Brontë al cinema, la regista: “L’ho resa ribelle. Oggi sarebbe una darkettona”

Il 15 giugno arriva in sala il film “Emily”, in cui si racconta la vita della scrittrice Emily Brontë, interpretata da Emma Mackey. La regista, Frances O’ Connor, ha rivelato come ha costruito il personaggio: “Oggi sarebbe una nerd, una darkettona”.
A cura di Ilaria Costabile
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Il 15 giugno arriva nelle sale italiane il film "Emily" di Frances O'Connor, già attrice e ora alla sua prima regia. La storia è quella di Emily Brontë, l'autrice di uno dei romanzi più amati della letteratura, Cime Tempestose, che la regista ha voluto restituire sullo schermo in tutta la sua estraneità dall'epoca in cui viveva, riconoscendone i tratti geniali, anticonformisti e provando a raccontare la genesi del suo capolavoro letterario.

La diversità di Emily Brontë

Le sorelle Brontë sono state quasi un unicum nella letteratura inglese di metà Ottocento, scrivendo tre romanzi che sono diventati poi iconici. La prima, Charlotte, fu autrice di Jane Eyre, Emily raccontò la storia di Heathcliff  e Catherine, infine Anne scrisse Agnes Grey. Intervistata da The Hollywood Reporter Roma, la regista Frances O' Connor ha raccontato come si sia da sempre interessata alla figura delle mediana delle sorelle, nella quale ritrovava una certa somiglianza caratteriale:

Emily Brontë è una donna forte, ribelle, sensibile, piena di fascino. Ma è la sorella meno in vista, adorata da una nicchia di fedelissimi che l’hanno eletta a eroina proprio perché fuori dagli schemi. Se fosse vissuta oggi, sarebbe un’outsider. Una nerd. Una darkettona

Ad interpretarla è l'attrice francese naturalizzata inglese Emma Mackey, già star della serie Sex Education, che ha capito perfettamente come immedesimarsi nel personaggio: "Volevo che avesse ben chiaro il suo arco narrativo, chi fosse Emily e dove sarebbe arrivata, ma le ho chiesto anche di sentirsi libera di viverne il viaggio. Emma sapeva perfettamente cosa fare". 

Il rapporto con le sorelle

Il racconto nel film ruota anche al rapporto tra le tre sorelle, che diventano l'una il supporto dell'altra, in un mondo reso ancor più difficile dalla scomparsa della loro adorata mamma, e alla conseguente crescita con un padre severo e autoritario. Per rendere la rappresentazione quanto più fedele possibile, è stato necessario consultare archivi e cimeli raccolti:

Il museo Brontë ci è stato incredibilmente d’aiuto, consentendoci libero accesso a tutto il materiale, inclusi i loro vestiti originali e le pagine dei manoscritti. Anche se qua e là ho estremizzato, c’è molta verità in quello che vedrete sullo schermo. Emily ha aiutato Charlotte a connettersi con la sua voce interiore e scrivere Jane Eyre. È raro vedere sullo schermo la dinamica tra donne e potere.

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L'aiuto del movimento #metoo

La regista, però, sottolinea come a differenza della scrittrice che troverà non pochi ostacoli nella pubblicazione del suo romanzo, che infatti appare con lo pseudonimo di Ellis Bell, lei sia riuscita ad avere il suo spazio grazie anche a movimenti di emancipazione femminile, e soprattutto grazie al #metoo:

Se non ci fosse stato il #metoo non sarei mai riuscita a dirigere il mio primo film. Ho ricevuto un budget di sei milioni di sterline. Sono un sacco di soldi per un’esordiente. Certamente ho avuto la fortuna di incontrare sulla mia strada delle persone che hanno creduto in me, nel mio copione e in Emma. Ma il #metoo ha contribuito a far sì che le donne venissero finalmente prese sul serio anche come registe.

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