Il Diavolo veste Prada 2 si farà, Disney alle prese con lo sviluppo del sequel
Diciotto anni è un tempo considerevole per pensare di realizzare il sequel di un film di incredibile successo come il Diavolo veste Prada, ma d'altra parte, meglio tardi che mai. La notizia che la Disney starebbe armeggiando per realizzare un secondo capitolo con l'iconica Miranda Pristley, si sta velocemente diramando oltre oceano. La casa di produzione non ha ancora smentito o confermato, ma nel frattempo circolano già le prime informazioni in merito.
Le prime indiscrezioni Il Diavolo veste Prada 2
Stando a quanto riportato dalla stampa americana, il progetto vedrebbe affiancate nuovamente la sceneggiatrice Aline Brosh McKenna e la produttrice Wendy Finerman, una squadra vincente già per il primo film, che lavorerebbe al secondo capitolo che racconta una nuova fase della nota rivista di moda, al centro del Diavolo veste Prada. Già l'autrice del noto best seller, Lauren Weisberger, aveva scritto un sequel nel 2013, ovvero La vendetta veste Prada: il ritorno del diavolo, ragion per cui non sarebbe così assurda l'idea di realizzarne la trasposizione cinematografica. Miranda Pristley, ormai alla fine della sua carriera, si trova a dover contrastare la crisi dell'editoria e in questo frangente ciò di cui avrebbe più bisogno, sarebbe il sostegno della sua ex assistente, Emily Charton, diventata dirigente di un importante gruppo di lusso.
Meryl Streep ed Emily Blunt pronte a tornare nel sequel
Per quanto riguarda, invece, i possibili ritorni sul grande schermo, non dovrebbero esserci ritrosie da parte di Meryl Streep, nuovamente nei panni della direttrice più sofisticata della storia del cinema, ma anche Emily Blunt sarebbe disposta a mostrare una nuova e spumeggiante Emily, decisamente rifiorita dopo l'addio a Runway. Chi, invece, si è sempre mostrata piuttosto scettica dinanzi alla possibilità di riprendere il suo ruolo, è stata Anne Hathaway, la timida ma determinata Andrea Sachs, che piuttosto di recente, in merito alla possibilità di un sequel ha dichiarato apertamente: "Ci amiamo tutti e se qualcuno riuscisse a trovare un modo per farlo, credo che saremmo pazzi a non accettare.Penso semplicemente che il film fosse ambientato in un’epoca diversa. Ora tutto è diventato digitale e quel film si concentra sul concetto di produrre una cosa fisica. È tutto diverso". Un'osservazione giusta, ma non ci sono limiti alla scrittura e alla capacità degli sceneggiatori di costruire storie che possano cavalcare i cambiamenti del momento. Non resta che attendere una conferma, quindi, per rivedere sullo schermo quel trio che nel 2006, ha fatto sognare i fan.