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Guillermo del Toro e il suo Pinocchio: “È legato a Frankenstein, mi sono distaccato dalla Disney”

Sono state diffuse le prime immagini di “Pinocchio”, il film di Guillermo Del Toro che sarà distribuito da Netflix il prossimo dicembre. Il regista racconta la sua lettura della storia, decisamente più dark e con un messaggio che si distacca dal racconto disneyano.
A cura di Ilaria Costabile
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Tra le storie per bambini, che non sono mai solo per bambini, più raccontate e rappresentate soprattutto negli ultimi anni c'è Pinocchio. Il prossimo dicembre arriverà su Netflix la versione della favola di Collodi rielaborata da Guillermo Del Toro che ha chiamato in supporto un cast a dir poco stellare. Il regista ha raccontato a Vanity Fair, approfittando della diffusione delle prime immagini del film, come ha voluto raccontare questa storia così antica e allo stesso tempo così attuale, sottolineando l'aspetto un po' dark della fiaba che il regista ha voluto rendere più centrale.

Il legame tra Pinocchio e Frankenstein

Il personaggio nato dalla penna di Carlo Collodi nel 1883 si unisce ad un altro personaggio noto della narrativa ottocentesca, ovvero quello di Frankestein, ideato da Mary Shelley nel 1818 e sebbene il legame non sia così intuitivo è il regista a spiegare i motivi di questa scelta fuori dal comune: "Sono sempre stato molto incuriosito dai legami tra Pinocchio e Frankenstein. Parlano entrambi di un bambino che viene gettato nel mondo. Sono entrambi creati da un padre che poi si aspetta che capiscano cosa è buono, cosa è male, l’etica, la morale, l’amore, la vita, tutto da soli. Penso che sia stata, per me, l’infanzia. Dovevi capire tutto con la tua esperienza molto limitata". Secondo il regista c'è un assunto nella fiaba che non corrisponde alla sua personale visione della realtà e del riconoscimento che ogni individuo dovrebbe aspettarsi nella sua vita: "Per me, è essenziale contrastare l'idea che devi trasformarti in un bambino in carne e ossa per essere un vero essere umano. Tutto ciò di cui hai bisogno per essere umano è comportarti davvero come tale, capisci? Non ho mai creduto che la trasformazione [dovrebbe] essere richiesta per ottenere l'amore". 

Il messaggio del film di Guillermo Del Toro

Del Toro prosegue il suo discorso partendo dal racconto che la Disney ha fatto della fiaba e dichiarando: "Ho sempre professato il mio amore e la mia grande ammirazione per la Disney, ma questo è un impulso che mi porta a prenderne le distanze". L'essenza di questa nuova versione di Pinocchio, quindi, è decisamente più profonda e si distacca dalla concezione che "bisogna essere bravi per poter essere apprezzati", ma il messaggio veicolato dal premio Oscar è diverso, più introspettivo e incentrato sulla necessità di non essere necessariamente come gli altri:

Questo film riguarderà il trovare se stessi e il trovare una propria strada nel mondo, non semplicemente obbedendo a dei comandi che ti vengono dati, ma capendo se vanno bene oppure no. In diverse situazioni mi è parso che la favola spingesse per l’obbedienza e per la domesticazione dell’anima. La cieca obbedienza non è una virtù. La virtù propria di Pinocchio è la disobbedienza. In un’epoca in cui tutti gli altri si comportano come marionette, lui non lo fa

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