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Mostra del cinema di Venezia 2022

Perché Gianni Amelio ha insultato un giornalista parlando di “titolo infame”

Sfuriata del regista a Venezia 79 in occasione della conferenza stampa del suo film “Il signore delle formiche”. Amelio si rifiuta di rispondere a un giornalista contestandogli un articolo di alcuni anni fa: “Non voglio avere rapporti con te per la vita”.
A cura di Andrea Parrella
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Foto credits: La Biennale di Venezia (Twitter)
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Un Gianni Amelio fumantino alla Mostra del Cinema di Venezia, per la conferenza stampa di presentazione del suo nuovo film, Il signore delle formiche. Il regista si è reso protagonista di un confronto acceso con il giornalista Fabio Ferzetti, ripreso da Gianni Amelio per un articolo scritto due anni fa. Il regista ha reagito proprio a una domanda del giornalista de L'Espresso, spiegandogli che non avrebbe risposto alla sua domanda:

Sei un professionista da decenni e sai che se scrivi una cosa così nel testo, poi finirà nel titolo. E il tuo titolo era infame, per cui scusami, ma non ti rispondo. Scusate, ma certe libertà voglio prendermele, non voglio avere rapporti con te per la vita, il tuo giornale faceva bene a mandare qualcun altro.

L'articolo contestato da Gianni Amelio

Inizialmente non si è capito subito a quale articolo si riferisse Gianni Amelio. Con il passare dei minuti è diventato chiaro che l'articolo in questione fosse quello di commento al film "Hammamet", la pellicola con cui Amelio aveva raccontato la parabola di Bettino Craxi interpretato da Pierfrancesco Favino. "Un grande Favino, un piccolo film", il titolo dell'articolo di Ferzetti riportato da esplicitamente criticato da Amelio, che poi ha successivamente spiegato di non essersela presa per il titolo in sé, quanto per il rapporto che lo legava al critico cinematografico, che nel frattempo non gli avrebbe nemmeno scritto un messaggio, di fatto evitandolo per non avere un confronto. "Il rispetto è anche questo", ha chiosato Amelio.

Dalle storie Instagram della giornalista Annalia Venezia
Dalle storie Instagram della giornalista Annalia Venezia

Il signore delle formiche a Venezia

Gianni Amelio non può però dirsi scontento per l'accoglienza del suo film a Venezia. Il Signore delle formiche racconta quello che è ricordato dalle cronache come il caso Braibanti, vicenda giudiziaria che coinvolse il drammaturgo e poeta Aldo Braibanti, il quale fu processato con l'accusa di plagio, cioè di aver sottomesso alla sua volontà, in senso fisico e psicologico, un suo studente e amico più giovane. Vicenda che ebbe enorme eco al tempo e scosse l'opinione pubblica, concludendosi con una condanna di 9 anni di reclusione, poi ridotti a 6, di cui due trascorsi in carcere dall'intellettuale, interpretato in questo film da Luigi Lo Cascio.

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