Franceschini firma un nuovo Decreto Finestra: “90 giorni di film in sala prima dello streaming”
Al Teatro Argentina di Roma oggi, nell'incontro organizzato dall'Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche), La fabbrica delle immagini non si ferma, sono stati affrontati molti temi, tra questi anche quello delle sale cinematografiche, in crisi per l'emergenza sanitaria scoppiata a causa del Covid. Il Ministro della Cultura Dario Franceschini è ottimista: ha parlato delle misure messe in campo per salvare i cinema italiani ed è sicuro che il settore presto trainerà la crescita del Paese. Poi ha annunciato di aver firmato un nuovo decreto che prevede l'obbligo dei film in sala per 90 giorni prima di andare sulle piattaforme.
Il nuovo decreto finestra
Dario Franceschini è intervenuto oggi al convegno Anica ‘La fabbrica delle immagini non si ferma' ed ha reso pubblico un nuovo decreto che allungherebbe l'obbligo dei film in sala prima di passare alle piattaforme streaming. Queste le sue parole riportate da La Repubblica:
Ho già firmato il decreto che prevede 90 giorni nelle sale prima di andare sulle piattaforme. Questo vale da sempre in Italia per i film italiani che hanno avuto contributi pubblici. Ora stiamo lavorando, un po' come hanno fatto in Francia, per immaginare una norma che estenda" la finestra "anche a tutti i tipi di film, italiani e non italiani.
Con la riapertura delle sale nel maggio 2021 era già stato firmato un decreto Finestra che prevedeva l'obbligo di trasmettere per 30 giorni nelle sale i film che ricevevano contributi dallo Stato, prima di andare anche sulle piattaforme streaming. Stando alle parole del Ministro della Cultura, stanno lavorando affinché tale decreto valga per tutti i tipi di film, anche per stranieri e non.
La ripresa grazie agli investimenti
Dario Franceschini nel corso del suo intervento ha sottolineato le difficoltà vissute dalle sale cinematografiche ma ha aggiunto che il mondo del cinema nella produzione è cresciuto anche grazie agli investimenti: "L'Italia è il Paese che per il mondo della cultura ha messo la cifra in assoluto più grande, anche in percentuale, di tutti i piani nazionali di ripresa e resilienza: sette miliardi. In particolare per cinema e audiovisivo è stato fatto un investimento molto forte che durerà diversi anni". C'è molto ottimismo, ha aggiunto:
È un momento di esplosione del mercato, del cinema nel mondo e l'Italia ha anticipato e incrociato questo momento positivo con investimenti molto importanti sulle strutture, come 300 milioni per Cinecittà. E sulle politiche fiscali, attraverso il Tax credit, che è uno dei più forti in Europa.