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Raggiunto l’accordo tra attori di Hollywood e Studios, termina lo sciopero dopo 118 giorni

Dopo 118 giorni si chiude lo sciopero degli attori di Hollywood. Tramite un comunicato i rappresentanti del sindacato SAG AFTRA hanno firmato un accordo con gli Studios, che mira a rimettere in moto la macchina cinematografica e televisiva americana.
A cura di Ilaria Costabile
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Si ferma dopo 118 giorni lo sciopero indetto dagli attori di Hollywood, dopo lunghe manifestazioni, e battaglie per far valere le proprie richieste è stato raggiunto un accordo preliminare tra i rappresentanti del sindacato e gli Studios. L'industria cinematografica americana non si era mai fermata così a lungo, tanto che le ripercussioni di questo stop erano ormai particolarmente evidenti, e stavano mettendo a serio rischio l'intero comparto audiovisivo, sia per quanto riguarda il cinema che la tv.

La firma dell'accordo mette fine allo sciopero

In un comunicato diffuso dai rappresentanti del SAG AFTRA, si è giunti ad un'intesa preliminare che di fatto mette fine allo sciopero iniziato lo scorso 13 luglio, nella nota stampa si legge: "In un voto unanime questo pomeriggio, la Sag-Aftra Tv/Theatrical Committee ha approvato un accordo preliminare con l’Amptp mettendo fine allo sciopero di 118 giorni. Lo sciopero termina ufficialmente alla mezzanotte e un minuto di giovedì 9 novembre". Il voto, quindi l'accordo stesso, dovrà essere approvato dai membri del sindacato e nella giornata di venerdì arriverà al consiglio nazionale per ricevere l'approvazione definitiva, ma rappresenta un passo avanti in una situazione di stallo che stava generando non pochi problemi all'industria. L'accordo stipulato è della durata di tre anni, raggiunto entro le 17 di mercoledì 8 novembre, termine entro il quale gli Studios avevano dichiarato di voler conoscere le intenzioni del sindacato degli attori, in merito alle trattative che ormai procedevano da settimane.

Cosa prevede l'accordo

L'accordo, stando a quanto riportato dalla stampa di settore americana, ammonterebbe ad un miliardo di dollari e prevede aumenti salariali decisamente più ingenti di quelli ricevuti da altri sindacati, quello che si chiamerebbe un gettone di presenza per lo streaming e infine una regolamentazione sull'uso dell'intelligenza artificiale. A questo, poi, si aggiungono dei massimali più alti per le assicurazioni pensionistiche e sanitarie, compensi più alti per le comparse, oltre che delle disposizioni contrattuali redatte con lo scopo di proteggere le varie comunità. Qualora l'accordo dovesse essere firmato, il nuovo contratto dovrebbe presto entrare in vigore, ma se ciò non dovesse avvenire le trattative sindacali continueranno con l’AMPTP, ovvero l'alleanza che unisce gli Studios tradizionali e le piattaforme streaming. L'associazione ha così commentato la stipula di questo accordo:

L'accordo provvisorio di oggi rappresenta un nuovo paradigma. Fornisce al SAG-AFTRA i più grandi guadagni, contratto su contratto, nella storia del sindacato, compreso il più grande aumento del salario minimo negli ultimi quarant’anni; un nuovissimo residuo per i programmi in streaming; ampie tutele del consenso e del compenso nell’uso dell’intelligenza artificiale; e considerevoli aumenti contrattuali su articoli su tutta la linea. L’AMPTP è lieta di aver raggiunto un accordo provvisorio e attende con impazienza che l’industria riprenda il lavoro di raccontare grandi storie.

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