Filippo Scotti tra i migliori talenti europei del 2021: “Il Timothée Chalamet italiano”
L'emergenza Coronavirus ha colpito tanti settori tra cui quello del cinema. Nonostante la pandemia, tantissimi film ed artisti sono riusciti ad emergere e farsi notare, tra questi la regista Julia Ducournau che su Instagram ha scoperto Agathe Rousselle, scelta per interpretare la protagonista del thriller horror Titane, film premiato con la Palma D'Oro. Ed ancora Ruby O. Fee nata in Costa Rica, che ha debuttato nel grande schermo con il ruolo di Eva Green in Womb, si trova nella lista dei Top 10 dei talenti del 2021 per aver interpretato l'hacker Korina Dominguez in Army of Thieves su Netflix. Tra i nomi della classifica stilata dalla rivista statunitense The Hollywood Reporter c'è anche l'italiano Filippo Scotti, il protagonista del film È stata la mano di Dio, selezionato per rappresentare l'Italia agli Oscar 2022. La pellicola di Paolo Sorrentino è anche tra i migliori titoli stranieri ai Golden Globe 2022.
Filippo Scotti è il Timothée Chalamet italiano
Tra i talenti del cinema europeo emergenti del 2021 c'è anche l'italiano Filippo Scotti, il protagonista di È stata la mano di Dio, il film di Paolo Sorrentino presentato alla 78esima Mostra del Cinema di Venezia e candidato agli Oscar e ai Golden Globe 2022. Interpreta il ruolo di Fabietto Schisa, il ragazzo che impersona l'adolescenza del regista, che nella pellicola racconta la storia della sua vita, segnata dalla morte dei genitori e dall'ingombrante presenza divina di Diego Armando Maradona. L'interpretazione dell'attore, definita dalla rivista americana come il Timothée Chalamet italiano, è stata premiata a pieni voti.
La carriera di Filippo scotti
Filippo Scotti ha iniziato a scrivere le pagine della sua carriera circa 10 anni fa, nel 2010, quando ha debuttato come protagonista ne Il Marchese di Collino. Ha recitato in seguito nella serie 1994, in Luna Nera e nel film Il re muore. Con È stata la mano di Dio interpreta il suo primo ruolo da protagonista che gli ha permesso di vincere il Premio Marcello Mastroianni alla Mostra di Venezia.