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Opinioni

Elizabeth Sparkle in Substance e Greta Cool in Parthenope: lo sguardo horror degli uomini sui corpi delle donne

“The Substance” di Coralie Fargeat, con Demi Moore e Margaret Qualley, è più di un semplice horror. È un ritratto crudo e realistico di cosa significhi dover essere una versione di sé “più giovane e più perfetta”. Lo sa bene Greta Cool, la diva decaduta di Paolo Sorrentino, che nel film Parthenope mostra come il mondo dello spettacolo non perdoni le ammaccature del tempo ma prediliga maschere fatte di felicità e perfezione.
A cura di Eleonora di Nonno
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Se qualcuno dovesse dirvi che The Substance di Coralie Fargeat è un film horror non credetegli. O meglio, sulla carta è così ma la pellicola che vede protagoniste Demi Moore e Margaret Qualley non è altro che un crudo, realistico e – per questo – spaventoso quadro di cosa significhi essere donna. Aghi, sangue o corpi mostruosi non sono meno inquietanti della trama che racconta di un'ex attrice disposta a tutto per generare una versione di sé "più giovane, più bella e più perfetta".

Protagonista è Elizabeth Sparkle che, arrivata a cinquant'anni, non ha più la "scintilla" giusta per continuare a brillare nella trasmissione di aerobica Pump it up. Un siero, però, le dà la possibilità di ringiovanire. Elizabeth, come una moderna Regina Cattiva di Biancaneve, si chiederà chi è la più bella del reame? Trovando la risposta riflessa nello specchio: è lei. Eppure, non lo è la stessa persona di prima. Scindendosi in due corpi diversi non solo cancella i segni del tempo ma elimina anche ciò che è stata e che sarà. Un'evidente denuncia di ciò a cui la società sottopone le donne, ovvero la rinuncia a vivere le stagioni della vita senza timore di portarne le prove sul corpo. Harvey, produttore del canale per cui lavora, invece, in ogni momento può permettersi di essere il più grottesco, incivile e sgraziato possibile. Sarà sempre lui a giudicare Elizabeth e mai il contrario.

Nelle scene in cui viene usato il fisheye i suoi occhi non sono altro che lo sguardo maschile introiettato dalle donne. Sembra quasi che le parole del critico d'arte John Berger prendano vita: "L'io delle donne si è diviso in due. La donna deve guardarsi di continuo. Ella è quasi sempre accompagnata dall'immagine che ha di sé stessa (…) Fin dalla primissima infanzia le hanno insegnato e l'hanno convinta a guardarsi di continuo". E in The Substance tutto questo esaminarsi, spiarsi e vivisezionarsi viene rimarcato anche dall'estetica del film in cui ogni immagine viene portata all'esasperazione, dai cartelloni pubblicitari fino alle gigantografie di figure filiformi e sensuali. Interessante notare come anche le reference ad altre opere cinematografiche – prima tra tutte il corridoio dell'Overlook Hotel in Shining di Stanley Kubrick – contribuiscano a rendere l'idea di un'esistenza claustrofobica.

@the_goodfilms

The Substance (2024) is a psychological thriller by Coralie Fargeat, starring Demi Moore and Margaret Qualley. It combines body horror and emotional drama, exploring themes of obsession and control. Dark, intense, and visually striking.

♬ original sound – THE GOOD FILMS.

Negli stessi giorni in cui in sala veniva proiettato The Substance anche Parthenope continuava a macinare successi al botteghino. Due film lontani e diversi che possono stringersi la mano. Nel primo c'è un momento in cui il temibile produttore Harvey si lascia andare ad un consiglio spassionato: "Le ragazze carine dovrebbero sempre sorridere". Nel secondo, invece, Greta Cool (interpretata da Luisa Ranieri) confessa alla giovane protagonista: "Sei bella e indimenticabile ma i tuoi occhi sono spenti. Sei senza gioia cara e questo la cinepresa non lo accetta".

Perché il mondo dello spettacolo non perdona le ammaccature del tempo ma predilige maschere artificiali fatte di felicità e perfezione innaturale. Nell'ultima fatica di Paolo Sorrentino anche Gary Oldman ammette una triste verità: "La bellezza come la guerra spalanca tutte le porte". Fa paura la sua assenza ed è una prigione la sua presenza, che tu sia Parthenope o Elizabeth Sparkle non puoi dimenticare che la bellezza è una condanna.

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