”È fatto di acqua e sale“, il significato del figlio del professore di Parthenope: chi è e che cosa vuol dire
Tra le scene più commentate dell'ultimo film di Paolo Sorrentino, Parthenope, una in particolare ha suscitato grande interesse: quella che introduce il figlio del professor Marotta, interpretato da Silvio Orlando. Se siete qui, probabilmente cercate una chiave interpretativa per comprendere il significato dietro a questa sequenza emotivamente potente. Avviso per chi non ha ancora visto il film: da questo punto in poi, troverete degli spoiler.
Chi è il figlio del professor Marotta in Parthenope
Il figlio del professor Marotta, rivelato solo nel finale, è un personaggio interpretato da Alessandro Paniccia. Parthenope (Celeste Dalla Porta) ha completato il suo processo di crescita ed è pronta per un concorso accademico che la porterà a Trento, lasciando Napoli e la giovinezza. Fin dall'inizio, sappiamo che Marotta ha un figlio con bisogni particolari e che ha esitato a presentarlo a Parthenope. Il motivo? Più che una mancanza di prontezza da parte del professore, era Parthenope che non aveva ancora raggiunto la maturità necessaria per incontrarlo.
“È fatto di acqua è sale, come il mare.”
Così, scopriamo finalmente l'identità e la disabilità del figlio del professore: è un macrocefalo obeso, una disabilità che lo fa apparire, anche nel comportamento, un bambino nel corpo di un gigante. un bambino per quello che dice e per come si esprime. Sta guardando in televisione il programma Il Tormentone di Angelo Manna. Per chi non lo conoscesse, Angelo Manna era una sorta di grillino ante-litteram, un giornalista dalla lingua affilata (tant'è che il figlio di Silvio Orlando ride a una sua parolaccia: "Papà, hai visto? Ha detto stronzo") che in questo suo programma, in onda su Canale 21 sulla fine degli anni '70, commentava i fatti della città, tra politica e attualità. "È fatto di acqua è sale, come il mare.", svela il professor Devoto Marotta mentre Parthenope replica: "Come me". Dopo averlo osservato, Parthenope commenta: "È bellissimo". E il professore annuisce. La scena ha un forte impatto emotivo e simbolico.
Che cosa significa la scena
Paolo Sorrentino non fornisce spiegazioni definitive, preferendo che il pubblico rifletta liberamente. In un’intervista a La Verità, il regista ha commentato: “Quell’essere umano mi sembra bellissimo e stupefacente, e può essere evocativo per lo spettatore. Nel momento in cui lo spiego, perde di senso”. Lascia comunque intendere che il fatto che il professore tenga nascosto suo figlio è una rappresentazione che richiama l’idea di quei figli con disabilità che, per le generazioni passate, erano spesso taciuti o nascosti.
Tocca al mondo intellettuale custodire, proteggere e soffrire Napoli
Un'altra chiave di lettura è legata alla città di Napoli e al rapporto che Parthenope ha con essa. A parere di chi scrive, il figlio del professor Marotta potrebbe rappresentare la soluzione che Paolo Sorrentino ha per "risolvere" Napoli. Sta al mondo intellettuale (rappresentato dal personaggio di Silvio Orlando) il compito di comprendere, compatire, custodire, curare e soffrire Napoli (rappresentato dal figlio, fatto di acqua e sale proprio come Parthenope). Serve amore e coraggio. Alla fine del film, ritroveremo la protagonista a 73 anni, interpretata da Stefania Sandrelli, che ha trascorso invece tutta la vita professionale a Trento, tornando a Napoli (e a Capri) solo dopo la pensione, trovandosi in mezzo alle celebrazioni del terzo scudetto della squadra della città. Sorridente davanti al mistero della città e dei suoi abitanti.