Prime Video, la piattaforma streaming di Amazon, ha annunciato urbi et orbi qualche giorno fa un fatto che, lì per lì, vien quasi da prendere sotto gamba, ma che invece, come ogni fenomeno pop, un po' di attenzione la merita eccome. È colpa tua?, lungometraggio young adult iberico, come Jack in Titanic, è ufficialmente il Re del mondo. Solo che a differenza dello sciagurato personaggio di DiCaprio che su quella porta galleggiante con Rose proprio non poteva starci, nel caso di È colpa tua? non si tratta di una dichiarazione fatta in un momento di eccessivo entusiasmo. È un dato di fatto. È ufficialmente l'Original internazionale (non prodotto negli Stati Uniti per chi non mastica lo “streaminghese”) più visto di sempre su Prime Video al debutto.
Basato sul secondo libro della trilogia di best-seller Culpables di Mercedes Ron, È colpa tua? Ha debuttato su Prime Video lo scorso 27 dicembre piazzandosi istantaneamente al numero 1 su Prime Video in oltre 170 Paesi, compresi Spagna, Francia, Italia, Germania, Brasile, Messico, Colombia, Argentina, Cile e Canada. Come se non bastasse è entrato nella Top 3 negli Stati Uniti e nel Regno Unito e nella Top 10 in oltre 220 Paesi. Ma la sua è stata una marcia trionfale e ora, dopo un mese e qualche giorno dall'uscita, è diventato proprio il più visto in assoluto a livello globale fra serie e film Original internazionali sulla piattaforma di Mr Bezos. E non per questioni di autarchia che ha portato tutta la penisola Iberica a raccogliersi intorno al film: il 90% di visualizzazioni arrivano da spettatori al di fuori della Spagna.
Un successo che stupisce solo chi non nota l'ovvio
Se dovessimo metterci a fare un qualche tipo di valutazione artistica su un film come È colpa tua?, la webserie The Lady di Lory del Santo finirebbe per sembrare Il posto delle fragole di Ingmar Bergman. Il che dice già molto di un film dove, nei primi tredici minuti, ascoltiamo dialoghi come “Quanto mi è mancato toccarti, sai di caramella”, assistiamo a due amplessi riusciti e uno che, dopo un avvio promettente, s'interrompe per un battibecco fra Noah e Nick, i perennemente eccitatissimi giovani protagonisti di questa epopea letteraria moderna. Nota a margine per i profani: i due sono anche fratellastro e sorellastra perché la madre di lei e il multimilardario padre di lui vivono sotto lo stesso tetto e sono decisi a far sì che la relazione fra i due finisca.
Ma si sa, in tutte le migliori Trilogie i capitoli due sono quelli più dark e di passaggio e in questo Impero colpisce ancora della fiction young adult spagnola, a mettere i bastoni fra le ruote degli alter ego i fiction degli interpreti Nicole Wallace e Gabriel Guevara sono tutti quegli elementi che si potrebbero trovare in una puntata a caso di Gossip Girl. Lavoro, università, ex che ricompaiono dal nulla, colleghe d'ufficio intelligenti e procaci che non vogliono che le si guardi il fondoschiena (cosa che puntualmente avviene), dinamiche familiari complicate.
Ma il consenso che questi primi due film tratti dalla Trilogia spagnola hanno avuto in ogni angolo del pianeta, ripetendo quella dinamica già accaduta per la controparte cartacea, è figlia di un percorso cominciato da più di vent'anni con saghe letterarie come Harry Potter o Hunger Games che si è poi sviluppato crescendo a dismisura insieme alla pervasività di internet, dei social e del fiorire delle fan-fiction. Quest'espressione indica quelle opere, ideate dai fan appunto, in cui i personaggi di una data proprietà intellettuale diventano protagonisti di storie nuove di zecca dove, magari, fanno cose che nelle trame ufficiali delle loro avventure non potrebbero mai fare.
Terreno fertile di questo nuovo trend è stato, non è un mistero, Wattpad, vero e proprio social network di lettura sociale. È una comunità globale dove tutti, in tutto il mondo (o meglio, tranne nei paesi dove è bandito come Cina e Turchia), possono scrivere e pubblicare le loro storie. Storie che, a loro volta, possono essere commentate da lettori e lettrici che non si limitano a scorrere con gli occhi i testi proposti: la piattaforma si basa sull'interazione fra autori e pubblico che può condividere feedback di ogni tipo per far capire a chi scrive qual è la direzione della vicenda che vorrebbe vedere.
Se dovessimo cedere alle analogie figlie dell'ironia, potremmo dire che è come se Annie Wilkes, l'infermiera fuori di testa di Misery non deve morire che è valsa l'Oscar alla sua interprete Kathy Bates, avesse vinto su tutta la linea. Un autore, su Wattpad, deve dare al pubblico quello che gli viene chiesto. Ma sarebbe una lettura troppo limitante perché se autrici come la “qui presente” Mercedes Ron o la Anna Todd di After hanno poi trionfato nelle librerie e con i lungometraggi basati sulle loro creazioni c'è sicuramente dell'altro.
I bisogni delle nuove generazioni
Quando ci si è lasciati alle spalle da un bel pezzo quel periodo della vita in cui, fra mille dubbi, incertezze, speranze e timori più o meno espressi, una persona forma la sua personalità mentre, allo stesso tempo, viene osservata come se fosse un alieno dai propri genitori o più generalmente dai “grandi” in linea di massima, diventa complicato comprendere cosa passi per la testa dei pre-adolescenti e adolescenti di oggi. Che vivono in un habitat drasticamente differente da quello di chi ha avuto quell'età negli anni novanta o nel primo decennio del duemila.
Di certo, l'esplosione della letteratura Young Adult su Wattpad, specie nella sua declinazione delle storie all'insegna del romanticismo, è collegata a un mutato sviluppo del senso di comunità che ora passa anche da internet e dai social. Dall'interazione continua, in tempo reale con persone che stanno chissà dove, con tutti i benefici e potenziali rischi che ne conseguono. Possiamo star qua a disquisire quanto vogliamo sull'opportunità che uno scrittore o scrittrice debba assecondare la propria platea strutturando i capitoli di un suo libro o gli eventuali seguiti di un romanzo basandosi sulle richieste che vengono espressamente fatte su Wattpad. Ma di nuovo: come negare la presenza di un senso di appagamento che nasce da un'attività comunitaria e in un certo senso ludica? E soprattutto non sarebbe onesto sottovalutare l'aspetto emotivo correlato al sentirsi ascoltati nell'attimo in cui l'ideatore di una storia che amiamo, qualcuno che non sa neanche che faccia abbiamo fa ciò che oggigiorno, nell'epoca più egoriferita che ci sia, compie l'atto apparentemente impossibile di “ascoltare” una voce che non sia la sua e adattarsi a quello che gli viene chiesto?
Poi appunto, parlavamo di rischi potenziali: il cyberbullismo è sempre dietro l'angolo. Anche e soprattutto in un posto come Wattpad dove le persone si “mettono a nudo” con le storie che elaborano.
C'è poi un fattore che in storie come la trilogia di Culpables, la saga di After o quella di The Kissing Booth e i relativi adattamenti filmici è presente con una certa decisione così: l'amore e il sesso. In un frangente in cui Hollywood è più sessuofoba che mai, autori e autrici di romanzi young adult hanno intercettato il naturalissimo bisogno che pre-dolescenti e adolescenti hanno di capire sé stessi, quello che vogliono e con chi condividerlo. Una necessità che, durante gli anni del Covid e dei lockdown, è stata peraltro negata dal momento storico che abbiamo vissuto. E se la Hollywood del grande schermo, per tante ragioni diverse, è rimasta a guardare, la Hollywood dello streaming ha colto la palla al balzo.
Antonella Murolo di Cioè: "La differenza tra spettatori e lettori è nell'esperienza"
C'è un giornale in Italia che, dal 1980, ha intercettato e raccontato meglio di tutti i mutevoli gusti di adolescenti e pre-adolescenti: Cioé. Si proprio quel Cioé, quello delle cover adesive. Esiste ancora. Per cercare di comprendere meglio il trionfale fenomeno young adult, abbiamo raggiunto la Managing Editor della rivista, Antonella Murolo, alla quale abbiamo innanzitutto chiesto ragguagli sul perché i libri Young Adult, in base a quanto scriveva il Guardian qualche mese fa, abbiano un pubblico per larga parte non è proprio giovanissimo, si parla dai ventotto anni in su, contrariamente a quello dei film e telefilm in streaming, decisamente più giovane.
Secondo Antonella Murolo: “Che si tratti di YA o di altri generi, credo che la differenza di età sia dettata maggiormente dalla velocità di fruizione della storia, contrapposta alla famosa soglia dell’attenzione sempre più bassa. Un libro ti richiede un impegno, di tempo e d'immaginazione, diverso da quello di un prodotto video, che ti aiuta a empatizzare con la storia, fornendoti già una costruzione audio e di immagine della vicenda”. È questa, secondo lei, la principale motivazione del perché sia più facile trovare ragazzi di età anagrafica più bassa tra gli spettatori di film e serie TV YA rispetto a quella dei lettori. Anche se aggiunge: “Personalmente però conosco anche molti trentenni ossessionati da entrambi i prodotti”.
Una “fascia d'età anagrafica più bassa” che sviluppa e nutre via social questa passione, dandosi anche appuntamento online per delle visioni di gruppo nel momento esatto in cui uno streamer fa debuttare l'adattamento di un qualche romanzo YA.
Che, per la managing editor di Cioé, è una logica attualizzazione di dinamiche che esistevano anche quando eravamo più “analogici: “Io, che non sono adolescente da un bel po’ di anni, per l’ultima puntata di Dawson’s Creek avevo organizzato un watch party casalingo con le mie amiche. Condividere con gli altri le proprie passioni è sempre stato parte dell’adolescenza, solo che oggi lo si fa attraverso i social. Dopotutto se hai il presentimento che quella storia, che già ti ha preso con il primo capitolo, ha il potenziale per distruggerti emotivamente o, al contrario, esaltarti, non hai nessuna voglia di vivere quei momenti, per te importanti, da sola”.
Circa i trend social, fa poi un'interessante puntualizzazione: “Non ho un grandissimo rapporto con i trend social: non fai in tempo a capire il loro successo che sono già scaduti e i ragazzi si stanno appassionando ad altro. Posso dirti però che mi ha colpito il modo in cui, grazie allo spopolare di #BookTok collegati anche e soprattutto a prodotti YA, alcune persone abbiano imparato a fare pace con il proprio lato emotivo, a capirsi un po’ di più attraverso le esagerazioni dei protagonisti di questi prodotti”.
Il successo di È colpa tua? è solo una questione di sesso?
Poco fa abbiamo citato un fattore, il sesso, che sembra accomunare molte produzioni letterarie prima e cinetelevisive poi del filone young adult. Antonella Murolo dà una lettura molto pragmatica: è qualcosa che vende da sempre e continuerà a farlo. Ma non si dimentica di aggiungere che “Il sesso però viene anche colpevolizzato, volgarizzato, strumentalizzato… il che lo rende sempre più complesso da trattare in una società che vuole essere il più possibile (inciampando in svariati fallimenti) politicamente corretta”. Ma appunto: nella vita di una persona, in primis in quegli anni in cui certe curiosità cominciano ad affacciarsi sconvolgendo la maniera in cui relazionarsi col prossimo, il sesso è importantissimo.
E quindi spiega che “Il sesso è anche espressione di un'emozione forte, di sentimenti travolgenti, di passione: alla fine si torna sempre lì, per un ragazzo la passione è importantissima, è qualcosa che conosce, che prova, che lo accomuna con i suoi amici. E può essere legata a tantissime cose, compreso il sesso. Ognuno di loro lo leggerà ed elaborerà in modo diverso, ma tutti capiscono perché si è arrivati a quel punto. Anche perché nelle narrazioni YA, anche se stiamo palesemente generalizzando, ci si mette un bel po’ prima di arrivare a quel punto, soprattutto se si tratta dei protagonisti della storia. Il sesso è un personaggio del racconto e non qualcosa buttato lì, solo per fare ascolti/vendite”.
Forse, mettendo da parte dati anagrafici, classifiche streaming e costrutti interpretativi vari ed eventuali, le opere di fiction YA, con tutti i loro pregi e difetti, hanno il successo che hanno perché riescono a fare una cosa importantissima che ai reparti marketing delle major hollywoodiane classiche sfugge: parlare direttamente e sinceramente alle persone cui sono indirizzate.